Morto sul lavoro, i sindacati:
«Una strage che va fermata,
nelle Marche più irregolarità che ovunque»

TOLENTINO - Cgil, Cisl, Uil chiedono maggiori controlli e più impegno della politica per evitare che si ripetano incidenti come quello avvenuto oggi in cui ha perso la vita un 26enne

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«In attesa che si faccia chiarezza sulla dinamica e sulle condizioni di lavoro, riteniamo inaccettabile il ripetersi di queste morti, è intollerabile che ancora si esca di casa per andare al lavoro senza la certezza di farvi ritorno», così i segretari dei sindacati Cgil, Cisl, Uil (Daniel Taddei, Rocco Gravina, Manuel Broglia) sulla morte del 26ene nigeriano a Tolentino, schiacciato dal carico di un muletto che stava trasportando delle finistre. «Il livello di sicurezza sul lavoro va di pari passo con la regolarità, ed il rapporto annuale dell’Ispettorato Nazionale di Lavoro nell’anno 2021 evidenzia un tasso di irregolarità nelle Marche pari all’83,40% delle aziende ispezionate, la percentuale più alta rispetto a tutte le altre regioni italiane.

tolentino-incidente-sul-lavoro-mortale-viale-cristoforo-colombo-4-650x488La salute e sicurezza sul lavoro non è argomento di interesse per la campagna elettorale, eppure, riguarda la vita delle persone, la loro dignità, i diritti fondamentali. Non possiamo accettarlo e chiediamo, tramite la campagna unitaria nazionale, che: tutti i finanziamenti alle imprese, che aumentano per l’attuazione del Pnrr, devono essere condizionati ad investimenti in salute e sicurezza sul lavoro. Deve essere previsto e preteso che le imprese di ogni settore seguano criteri di qualificazione (anche attraverso il modello della patente a punti) e che siano applicati solo i contratti collettivi di lavoro stipulati da Associazioni Sindacali comparativamente più rappresentative, soprattutto quando si parla di appalti pubblici, pena l’esclusione dai bandi stessi. Chiediamo formazione addestramento per tutte le lavoratrici ed i lavoratori, per tutti i tipi di contratto, all’inizio dell’attività lavorativa, prima di adibire alla mansione. Vogliamo la formazione per i datori di lavoro quale requisito per l’avvio o l’esercizio dell’attività d’impresa». Secondo i sindacati è «essenziale il rafforzamento dei controlli da parte del sistema vigilanza, Inl, Asl, Inail, Inps, nelle aziende Vogliamo la garanzia, anche attraverso l’azione ispettiva, dell’adozione della contrattazione collettiva maggiormente rappresentativa a tutti i livelli affinché siano estese in modo certo a tutti i lavoratori e le lavoratrici le tutele in tema di salute e sicurezza. I lavoratori e le lavoratrici di oggi fanno i conti con un lavoro che cambia, con innovazioni tecnologiche e digitali, cambiamenti climatici, precarizzazione del lavoro, invecchiamento della forza lavoro. Chiediamo l’avvio di tavoli di confronto su questi temi, tra ministeri competenti, parti sociali e istituti ed enti di ricerca. Va portata avanti l’analisi delle cause infortunistiche, delle tecnopatie e per la ricerca sui rischi emergenti; vanno affrontati i temi delle violenze e delle molestie sul lavoro come indicato dalle norme di legge e dai contratti nazionali. Vogliamo che la materia della sicurezza sul lavoro entri nei programmi scolastici perché non sia solo una conoscenza di norme ma si concretizzi il rispetto del valore della vita umano». In vista del voto del prossimo 25 settembre infine i sindacati chiedono «alle forze politiche l’impegno per fermare questa strage».  

Incidente sul lavoro, morto operaio di 26 anni



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