di Luca Patrassi
Dal Pnrr 78 milioni alle Marche per progetti finalizzati alla riduzione delle massicce perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio. Dei 606 milioni erogati per investimenti in Italia, il 13% andrà alle Marche: 19,5 milioni di euro a Marche Multiservizi di Pesaro; 23 milioni alla rete idrica di Viva Servizi e riguarderà i comuni di Ancona, Falconara, Senigallia, Jesi, Fabriano, Matelica e Sassoferrato. Altri 19,5 milioni andranno al Ciip, per il territorio di Ascoli Piceno, 5,9 milioni al Tennacola, per il Fermano e alcuni Comuni del Maceratese. Manca la provincia di Macerata, non un euro.
Massimo Principi, direttore Aato3
Possibile che la Regione guidata dal maceratese di Potenza Picena Francesco Acquaroli abbia dimenticato Macerata finanziando progetti di tutti gli altri territori ed escludendo il nostro? No. Accade semplicemente che i nostri amministratori locali non hanno nemmeno fatto la domanda di partecipazione al bando multimilionario in questione facendo perdere al territorio parecchi milioni di euro che sarebbero stati destinati alla sistemazione della rete idrica che perde quote consistenti della risorsa trasportata. Possibile? Sì, possibile. Lo dicono i fatti, fondi multimilionari a tutti ma non alle municipalizzate e ai consorzi che si occupano di gestire il settore idrico nei Comuni di riferimento dell’Aato 3, vale a dire larghissima parte della provincia di Macerata. Cosa è accaduto?
La motivazione ufficiosa è talmente paradossale che suscita persino imbarazzo a scriverla. Giusto per sgomberare il campo dagli equivoci, la responsabilità non è della dirigenza dell’Aato 3, guidato dal direttore Massimo Principi, che anzi ha pronto da un pezzo un importante progetto al quale mancava solo un dettaglio: i finanziamenti. Per presentare il piano, la dirigenza dell’Aato avrebbe dovuto avere il placet dei diversi gestori maceratesi, visto che tra i requisiti del bando Pnrr c’è la gestione di almeno 2200 km di rete idrica. La responsabilità non è nemmeno dei sindaci, alcuni di essi, fino a ieri, nemmeno erano a conoscenza del bando e della storica occasione persa. Sarà interessante conoscere il pensiero del sindaco di Macerata e presidente della Provincia Sandro Parcaroli.
Il trasporto acqua per i pascoli in quota
Il motivo della mancata presentazione della domanda per l’accesso ai finanziamenti previsti dal Pnrr è legato al fatto che le tante municipalizzate, alcune anche mini, da Macerata a Civitanova passando per Tolentino e Recanati (Apm, Atac, Astea per citarne alcune) non hanno ritenuto di farla, non si sono sedute al tavolo – chi a destra, chi a sinistra – per raggiungere un accordo e presentare insieme il progetto che appunto aveva tra i requisiti necessari un dimensionamento minimo che da soli Apm, Astea e Atac non raggiungono. Dunque, avanti a tutto gas (è una battuta, che rende però l’idea di quali siano i costi per i cittadini di simili comportamenti) con l’ipermunicipalismo, con il il posticino in consiglio di amministrazione e una remunerata poltrona da presidente e da direttore. Ovviamente, se ci fosse, i presidenti delle varie municipalizzate e società di gestione, da Massimo Belvederesi per l’Atac di Civitanova a Gianluca Micucci Cecchi dell’Apm di Macerata passando per Fabio Marchetti dell’Astea di Osimo/Recanati, possono spiegare il motivo di questa azione che ha determinato per la provincia maceratese un bagno colossale.
Angelo Sciapichetti
Un aiuto a capire lo offre l’ex assessore regionale ed ora segretario provinciale del Partito Democratico Angelo Sciapichetti: «Nel 2015 proposi di arrivare a un gestore unico del settore idrico, come accade quasi ovunque: mi accusarono di voler svendere i beni del nostro territorio, ad iniziare dall’allora sindaco di Recanati Francesco Fiordomo che poco dopo divenne presidente dell’Aato3 ed assicurò che nel successivo mese di giugno avrebbe ridotto a uno i gestori maceratesi del servizio idrico. Sono inutilmente passati sette anni. Ora vediamo nella pratica cosa significa ritrovarsi con questa situazione, con tanti piccoli gestori non si realizzano grandi investimenti». Infine una piccola annotazione: da mesi, in riferimento all’Aato3, i partiti parlano sempre e solo del presidente da nominare. Poi magari sfuggono decine di milioni del Pnrr, magari chi ha contribuito a questo flop verrà promosso presidente. Il maggior beneficio dell’investimento con i fondi del Pnrr sarebbe stato per Civitanova che, secondo i dati Arera, ha una dispersione della risorsa idrica di oltre il 40% e in questi tempi di siccità è un altro elemento allarmante .
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Però diamo atto che nei comuni sono stati affissi manifesti in cui si spiegava a noi cittadini come comportarsi per non sprecare acqua. La fiera delle ipocrisie è delle incompetenza.
Mi meraviglio di come ci si meravigli…
Durante la campagna per il doppione amministratore, qualcuno delle altre formazioni, non ricordo se Squadroni o Paglialunga parlò dell’intenzioni di aprire un ufficio per intercettare i fondi del Pnnr. Come facevano, a sapere, come hanno dedotto, come sono giunti alla conclusione che in comune albergavano fannulloni, incapaci, menefreghisti soprattutto a questi contributi del Pnrr? Forse non lo sapremo mai…. Certo non dimentichiamo i cinque milioni per il comparto Trieste, diventato poi un classico ripetitivo come appunto il nuovo ex sindaco forse molto più adatto a fare il presentatore canoro od altro visto che non se ne perde una e si fa fotografare continuamente novello Pippo Baudo. Se il troppo storpia qui siamo a penosi livelli di allergia visiva capace di scatenare qualsiasi effetto avverso. Tornando a me, una domanda mi balla nella testa e un dubbio ci gira tanto che hanno scritto una canzone: ” Il ballo dei qua qua “ e i cui nomi sono già stati elencati nell’articolo ed ognuno per l’incarico che ricopre con la considerazione che a Civitanova chissà perché è sempre lo stesso ,proprio ” come se Civitanova non avesse un domani (si dice spesso, è di moda, anche se si parla di patate a pasta gialla più adatte agli gnocchi, non quelli, gli altri). Spesso la conduzione dell’azienda Atac è stata opaca, criticata, accusata di essere mal affidata e questo è niente. All’interno di quell’azienda non vi dico chi altri c’è sennò pure i soliti negazionisti dell’amministrazione comunale passata più sgangherata che ci poteva essere mi mettono qualche pollice verde che sinceramente non apprezzerei da chi solitamente o ragiona senza ragionare o lo fa per interesse e mi rimane difficile stabilire nell’ambito in cui mi sono ficcato e me ne scappo subito chi sia il peggiore. A Macerata, adesso hanno tonfato però prima ogni uccellaccio del Pnrr non ha sorvolato il Chienti e per questo costruiranno un grande sottopasso, che non so se dal progetto sia già passato alla prima pietra e magari già funzionante. Comunque Parruccone i soldi dal Pnrr ne ha beccati in quantità e, forse chissà, cambierà Macerata, anche se segue “ l’Agenda Salvini “e con lui cadrà o cambierà partito quando quest’ultimo verrà ridimensionato usando il suo squallidissimo, gonfio e penoso lato B. Del resto non è difficile immaginare vista la storia recente che ci potrebbe mettere un attimo a diventare dal più feroce salviniano all’ancora più tremendo mostro meloniano. A Civitanova c’è da spaccare loro non solo una catasta di lance sulla schiena ma pure qualche torrione, però c’è da considerare che l’ex novello sindaco nella preparazione della più grande forza d’attacco dove non per essere scortese ma ha chiamato pure gattini e topetti, non si dice così ma il politicamente educato lo esige, tanto da far impallidire l’attacco di Giulio Cesare a Vercingetorige Re dei Galli, non poteva star lì a pensare che si era in tempo di Pnrr e così, mentre in tutta Italia si cercavano contributi speriamo utili, a Civitanova ci si azzuffava per un tozzo di pane però intingetelo preferibilmente nel proprio bicchiere sia di vinaccio adulterato che d’acqua di mare dopo forti temporali. Però, a parte gli scherzi, ma come si fa ad avere a Civitanova una perdita del 40% di acqua dalle condutture e lasciarsi sfuggire la possibilità di porvi rimedio ben ricordando di quando il primo cittadino mandò bollette dell’acqua da far drizzare i capelli. Tanto c’è di fraudolento a Civitanova, ma non frega a nessuno.
Rivogliamo gente che sa amministrare e conosce tutti i cavilli di legge e scartoffie, per dirla corta : alla Miliani.