«Timido, educato,
ricco di virtù e sensibilità»
Il dono di Enrico, salvate quattro vite

TRAGEDIA - Il cuore di Enrico Pichierri, il 24enne morto in un incidente con la moto a Porto Sant'Elpidio, continuerà a battere a Milano, i reni donati a due persone di Roma, il fegato è stato impiantato ad un uomo di Ancona. Lunedì mattina l’autopsia, al termine potrà essere fissato il funerale che si svolgerà nella località costiera, città in cui la famiglia si era trasferita da San Severino. I ricordi di chi lo ha conosciuto

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Enrico Pichierri

di Monia Orazi

L’ultimo gesto d’amore di Enrico Pichierri, morto a 24 anni dopo un incidente stradale a Porto Sant’Elpidio, ha fatto rinascere a nuova vita quattro persone, grazie alla donazione dei suoi organi.

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Nella tarda serata di giovedì a Torrette di Ancona dove il giovane si trovava ricoverato in condizioni disperate da martedì scorso, è stato effettuato l’espianto degli organi. Il suo cuore continuerà a battere a Milano, dove è stato trapiantato, i reni sono volati a Roma per annullare la dialisi di due persone che li hanno ricevuti, il fegato è stato impiantato ad un uomo di Ancona, che grazie a questo organo giovane e perfetto ha una nuova speranza di vita, essendo la sua appesa ad un filo.

La legge non permette ai familiari di conoscere i nominativi di coloro che hanno ricevuto gli organi , ma loro sanno che grazie al gesto di grande generosità del giovane, che era iscritto all’Aido, per altre quattro vite si è accesa una meravigliosa luce di speranza e salute. Enrico Pichierri era in perfetta salute, si allenava sempre in palestra, aveva un fisico scultoreo, scolpito solo dagli allenamenti, era benvoluto e stimato tra i dipendenti del mobilificio Falc a Chiesanuova di Treia, dove lavorava ormai da tre anni.

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La moto dopo l’incidente

Struggente il ricordo fatto da chi lo ha conosciuto in sala pesi e lo ha visto trasformarsi da giovane timido in splendido ragazzo. Lunedì mattina alle nove sarà eseguita l’autopsia, come avviene per legge in caso di incidente stradale, per accertare con estrema precisione le cause della morte.

L’esame autoptico inizierà alle 9, la famiglia ha nominato a partecipare come consulente di parte il medico legale Stefano Tombesi. Solo al termine dell’autopsia sarà concesso il nulla osta alla sepoltura del giovane e potrà essere fissato il funerale, che si svolgerà a Porto Sant’Elpidio, città in cui la famiglia Pichierri si era trasferita da ormai qualche mese, dopo aver vissuto per vent’anni nel rione di Contro a San Severino.

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Enrico Pichierri

In queste ore in tanti stanno esprimendo cordoglio ai familiari di “Pikkio”, così chiamavano Enrico gli amici di San Severino, stringendosi intorno al papà Luigi, alla mamma Albina, alla sorella Valeria, allo zio Leonardo, alla fidanzata, una giovane ragazza di San Severino. Così gli rende omaggio Enrica, giovane mamma di San Severino: «Perdere un figlio non è naturale, ma contro natura e perdere un figlio come Enrico appare più dura da digerire. Timido, educato, ricco di virtù e sensibilità. Forse sarà consolatorio solo in parte per i suoi genitori, ma sapere che altre vite potranno essere salvate dalla donazione dei suoi organi, sapere che il loro Enrico vivrà in altre persone, lenirà il loro indicibile dolore. E’ ciò che spero, che la terra ti sia lieve dolce Enrico».

Ecco il saluto della cugina Giusy: «Ha avuto tanto amore intorno a sé, era impossibile non amarlo. Lascia un grande vuoto che mai si colmerà. Addio Enrico». Alessia Vitiello, che lo ha conosciuto all’università, esprime il proprio cordoglio: «Ottobre 2019 primo giorno di università, ci siamo conosciuti ormai quasi tre anni fa, come vola il tempo, poi questa notizia notizia orribile, ancora non riesco a crederci, ma posso dire che è stato un piacere averti conosciuto, buon viaggio Enrico». Anche Anna Rosa, mamma di un amico d’infanzia, lo ricorda con queste parole: «Ciao Pikkio eri un ragazzo fantastico. Sono stata contenta di averti conosciuto, mi mancheranno quei giorni del passato che trascorrevi a casa mia con mio figlio, eravate come due fratelli. Ti porterò sempre nel mio cuore, ciao campione».

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