Paolo Tappata, Alessandra Giuli e Massimo Principi
Aumenti delle bollette delle utenze idriche, preoccupazione nelle aziende operanti in settori che utilizzano acqua all’interno del ciclo produttivo, ad esempio ristorazione, pulitintolavanderie, autolavaggi e galvaniche. Ecco dunque che Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli-Fermo lancia una serie di proposte durante un incontro sul tema, in cui hanno partecipato tutti i direttori delle Aato territoriali di competenza, al fine di avere un confronto costruttivo e cercare insieme delle possibili soluzioni. L’incontro ha visto la presenza del direttore generale dell’Aato 3 Massimo Principi.
Di seguito i suggerimenti dell’associazione di categoria. «Consumo “a scaglioni”: suggeriamo l’introduzione di più basi standard di consumo a livello annuo, che non penalizzino i picchi mensili, se i consumi si mantengono all’interno dei parametri preventivati all’atto della sottoscrizione del contratto. Si potrebbe introdurre inoltre la possibilità di conguaglio di fine anno per le eccedenze. Fatturazioni puntuali: si suggeriscono almeno due letture annue, che permetterebbero all’imprenditore di avere una panoramica aggiornata sui consumi, evitando di incappare in aumenti di prezzo non prevedibili e preventivabili. Incentivare la virtuosità dei gestori: questa azione si tradurrebbe in minori costi per lo Stato e nella possibilità di maggiori investimenti sul territorio da parte degli stessi gestori. Premiare i consumatori che abbattono gli sprechi: in passato si è sempre valorizzato il consumatore che riduce i consumi. Va invece premiato l’utente che abbatte gli sprechi o adotta nuovi sistemi tecnologici atti a salvaguardare il bene acqua (sistemi di riciclo e di depurazione). Scorporo degli oneri perequativi della bolletta: la giusta politica di assicurare il servizio anche agli indigenti reali, non può essere a carico dei soli fruitori del servizio, ma occorre che sia ripartita sull’intera comunità, quindi anche con chi non utilizza acqua. Limitazioni temporali: più nette e certe dei benefici tariffari legati a particolari situazioni economiche e sociali. Il loro perdurare nel tempo può portare a dei contesti di concorrenza sleale tra attività site in comuni contigui».
«Alcune proposte sono già state adottate. I risultati si iniziano ad apprezzare, anche se possono essere ulteriormente migliorati – afferma il direttore generale dell’Aato 3 Massimo Principi -. Di altre, come ad esempio l’incentivo al consumo consapevole e virtuoso, ne prendo piacevolmente atto e studierò con i gestori un metodo applicativo e quantitativo della misura».
Le aziende temono che gli incrementi del prezzo del carburante, dell’energia elettrica e delle materie prime abbiano un impatto negativo sui costi di gestione degli impianti di sollevamento, degli impianti di depurazione e della manutenzione delle linee di distribuzione, con conseguente innalzamento del costo delle bollette dell’acqua. «Gli aumenti dei costi dell’acqua non sono ancora visibili – le parole dei referenti di Confartigianato interprovinciale Alessandra Giuli e Paolo Tappatà – per effetto di una fatturazione che tende a spostare sull’esercizio successivo i maggiori costi sostenuti nella gestione corrente. Ma lo scenario economico attuale ed il generale aumento di tutte le materie prime, lascia ragionevolmente supporre che gli incrementi tariffari dell’acqua ci saranno sicuramente. Gli imprenditori maggiormente preoccupati, sono quelli appartenenti a settori che fanno largo uso di acqua come materia prima, quali ristorazione, pulitintolavanderie, autolavaggi e galvaniche, per questo è fondamentale adottare una politica tariffaria che penalizzi gli sprechi e non i consumi».
L’incontro è stata l’occasione per avere uno scambio di valutazioni e di informazioni che saranno le basi di ulteriori collaborazioni e confronti su altri temi d’interesse, come ad esempio quello dei rifiuti.
Quando la monnezza e l'acqua era gestita dal Comune si pagava oltre l'80,% in meno. Guardate vecchie bollette e confrontatele oggi, forse paghiamo anche più del doppio rispetto a prima. Roba da matti.
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Se fanno come per la “monnezza”, siamo a postoo !! Aumenta di sicuro.
Ben vengano tutti i suggerimenti utili alle aziende per risparmiare acqua come espresso nell’articolo ma anche i privati e le famiglie dovrebbero farlo con consapevolezza per avere un beneficio immediato di maggiori riserve a disposizione di tutti; però esiste da tempo un altro problema di perdita media di acqua immessa nelle condutture in cattive condizioni del 42%, ovvero ne arriva al rubinetto solo 58 litri su 100 immessi in rete, una perdita rilevante che le amministrazioni pubbliche dovrebbero ridurre programmando in diversi anni la sostituzione delle tubature fatiscenti.