Annullata la passeggiata a Villa Buonaccorsi.
«Da quando è diventata pubblica
non possiamo più metterci piede»

POTENZA PICENA - L'appello dell'associazione Villae alla Soprintendenza: «Serve collaborazione, non ostilità ingiustificata». Il gruppo si è trovato davanti ai cancelli della dimora storica per una foto che simboleggi la richiesta di tutti i cittadini

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Nella foto, i membri del direttivo dell’associazione Villae, radunati davanti ai cancelli chiusi della Villa Buonaccorsi insieme ai volontari che avevano organizzato l’evento del 12 giugno (Foto di Nastya)

«Seconda passeggiata annullata a Villa Buonaccorsi. Ora basta, serve collaborazione con le istituzioni». Non si rassegna l’associazione Villae, presieduta da Francesco Cingolani e nata per valorizzare e difendere Villa Buonaccorsi di Potenza Picena. Il gruppo aveva organizzato un evento per domenica scorsa in occasione del Festival del New European Bauhaus, ma è stata costretta ad annullarlo perché non sono riusciti a «attuare le indicazioni chieste dalla Soprintendenza in poco tempo».

Attraverso una nota l’associazione spiega quanto accaduto e chiede alle istituzioni che vengano presi dei provvedimenti per poter tornare a vivere la dimora storica. «Da quando, nei mesi scorsi, Villa Buonaccorsi di Potenza Picena è stata acquisita al patrimonio dello Stato italiano, è andata via via crescendo l’attesa per una riapertura al pubblico del bellissimo complesso monumentale – scrive l’associazione in una nota – . Nell’attesa che la nascita di una Fondazione ad hoc permetta di valorizzare al meglio il complesso e il magnifico giardino all’italiana, l’associazione Villae, che fin dall’inizio ha sostenuto un percorso che rendesse Villa Buonaccorsi un bene comune, aveva chiesto ed ottenuto dal Comune di potenza Picena il patrocinio per un primo evento dal forte significato simbolico che si sarebbe dovuto tenere domenica 12 giugno in occasione del Festival del New European Bauhaus. Ci sarebbe stata una passeggiata nei luoghi simbolo della Villa, che avrebbe permesso ai cittadini di rivivere la storia della struttura grazie agli interventi di esperti e testimoni, ma anche di proiettarsi nei suoi futuri possibili, in cui innovazione e sostenibilità potranno convivere con la valorizzazione del patrimonio culturale».

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Il giardino della villa

L’associazione spiega di aver contattato più volte la Soprintendenza con «ripetute richieste, telefonate e lettere in posta certificata, ma in un primo momento abbiamo ricevuto un esplicito diniego dal Soprintendente ai Beni Culturali del sud delle Marche, Giovanni Issini. Poi – prosegue la nota – , dopo una ulteriore trattativa, solo mercoledì scorso in tarda serata la Soprintendenza ha risposto alla nuova richiesta, questa volta positivamente, ma ponendo una serie di nuove condizioni molto restrittive, e oggettivamente impossibili da attuare. Nonostante tutto, in una corsa contro il tempo che non sarebbe esagerato definire disperata, abbiamo provato a rispettare le condizioni imposte entro la scadenza fissata dalla Soprintendenza per venerdì a mezzogiorno (ossia meno di 48 ore dopo la ricezione dell’autorizzazione) senza compromettere la qualità dell’evento, ma poi abbiamo dovuto a malincuore prendere atto della realtà e annullare la passeggiata».
È la seconda volta, dopo l’annullamento di novembre 2021. Un fatto che non è piaciuto ai volontari dell’associazione, intenti a sottolineare «il paradosso: da quando Villa Buonaccorsi è diventata pubblica, l’associazione Villae, nata proprio per sostenere e facilitare la fruibilità pubblica del complesso, non ha più potuto mettervi piede».
L’associazione ha così deciso di prendere in mano la situazione e appellarsi alle istituzioni per collaborare.
«Gli scambi con la Soprintendenza ci sono sembrati un atto di ostilità ingiustificata nei confronti di cittadini – scrive l’associazione – che si sono spesi fin dall’inizio e continuano a farlo per un futuro sostenibile ed inclusivo di Villa Buonaccorsi. Il ruolo delle istituzioni dovrebbe essere quello di facilitare il lavoro di enti associativi come Villae e simili, e auspichiamo che questo accada in un futuro non troppo remoto».
Il gruppo ha comunque deciso di trovarsi davanti al cancello della villa per una foto che «per noi – dice il presidente Cingolani – simbolizza la richiesta di una vera e fattiva collaborazione con le istituzioni e la Soprintendenza, ed una comunicazione costruttiva che vada oltre i formalismi. Siamo professionisti, e quindi coscienti delle complessità burocratiche, ma siamo altrettanto coscienti del fatto che l’ambizione di Villa Buonaccorsi richiede che anche gli enti pubblici svolgano fino in fondo il loro compito che, lo ricordiamo, non è solamente quello di garantire la conservazione dei beni culturali, ma anche la loro fruizione pubblica».

(g. s.)

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