Alessio Carsetti
A Macerata città europea dello Sport arriva un altro titolo, ed è di quelli pesanti. Lo ha conquistato a Jesolo sabato scorso Alessio Carsetti che ha vinto la Coppa Italia di kickboxing, indetto dalla Federcombat, fino a 67 chilogrammi. Alessio, 18 anni, che quest’anno affronta l’esame di Stato, studia all’istituto Agrario di Macerata e ha una passione autentica per la musica: è uno dei dj giovani più affermati nel panorama nazionale. Come dice il suo maestro di kick Paolo Pesci che è l’allenatore della forte squadra della “Kickboxing Macerata” «il ritmo, la musicalità in questo sport sono fondamentali: si combatte infatti quasi danzando».
Alessio che “tira di kick” dall’età di 13 anni a Jesolo ha steso anche i professionisti. La sua rincorsa al titolo è partita dalle selezioni provinciali stravinte, da quelle regionali dove ha fatto percorso netto per arrivare a questa sfida nazionale dove ha dominato due incontri su due mettendo fuori combattimento i suoi avversari. Come dice Pesci: «Alessio è un mix di rapidità e di forza, ha grande intelligenza tattica e quando sale sul quadrato il suo carattere mite, al limite dell’introversione, esplode in un lampo di energia. Così sono i suoi colpi».
Quella del kick è una passione di famiglia per Alessio (si allena col papà Alessandro e con Lorena e anche il fratello maggiore Matteo per un certo tempo ha calcato il ring) anche se si tratta di uno sport molto duro perché unisce i colpi di calcio tipici delle discipline di combattimento orientali con quelli del pugilato. Nato in Giappone negli anni 60 quasi evoluzione del karate questo sport di contatto è dilagato negli Usa dove è uno dei combattimenti agonistici più popolari. Nella versione americana, si sono sviluppate tre formule fondamentali: il semi-contact, il light-contact e il full-contact. Ed è nel full-conctat, quello dove i colpi si portano davvero che Alessio Carsetti ha trionfato.
«Paura? Non ho paura, ho grande rispetto per me e per gli avversari. Questo è uno sport – dice – che t’insegna la disciplina anche interiore. Non puoi improvvisare, non vai per menare anche perché se parti con quell’intenzione è sicuro che perdi e le prendi. Bisogna allenarsi molto ed essere sempre presenti a se stessi. Poi è vero che la musica aiuta a tenere il ritmo, a essere agili sul quadrato. Ma bisogna faticare: io almeno tre pomeriggi a settimana li passo in palestra. Conciliare studio e kick non è semplice. Ma mettiamola così: all’Agrario imparo a seguire i ritmi della natura, a capirla e rispettarla, combattendo seguo i miei ritmi e imparo il rispetto mio, degli avversari e la disciplina dello sport». Davvero un campione questo ragazzo.
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Complimenti.. Grande..
Complimenti