L’incidente in cui perse la vita Giovanni Rapari
Tra la lettura di un sms, i raggi del sole e il limite di velocità non rispettato, dice l’accusa, era finita con l’investimento mortale di un ciclista: oggi un 29enne ha patteggiato 10 mesi, 20 giorni e 4 mesi di sospensione della patente. L’udienza si è svolta davanti al gup Domenico Potetti del tribunale di Macerata.
Giovanni Ripari
Il giovane, M. M., volontario della Croce Verde, assistito dall’avvocato Sabina Bidolli, era accusato di omicidio stradale per una serie di presunte violazioni al codice della strada che avrebbero provocato l’incidente in cui, il 20 agosto del 2019, perse la vita il 57enne Giovanni Ripari, di Morrovalle. Per prima cosa, dice l’accusa, sostenuta dal pm Vincenzo Carusi, il 29enne non avrebbe rispettato il limite di velocità di 50 orari lungo via Brodolini dove avvenne l’investimento, ma andava a 65 all’ora. Poi avrebbe utilizzato il telefono per leggere e inviare un sms di risposta (la difesa contesta che il 29enne stesse usando il cellulare) e ancora non avrebbe rispettato la distanza di sicurezza né avrebbe ridotto la velocità nonostante fosse abbagliato dal sole.
(Gian. Gin.)
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