I consiglieri dei 5Stelle Roberto Cherubini e Roberto Spedaletti
Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Macerata, a nome di Roberto Cherubini e Roberto Spedaletti, presenta un ordine del giorno a tutela del paesaggio, nella prossima assise comunale. «Raccogliamo con orgoglio l’invito dell’associazione nazionale “Salviamo il paesaggio” e ci auguriamo raccoglierà consensi da tutte le forze politiche – esordiscono i pentastellati, che spiegano -. Il consumo di suolo rappresenta un’emergenza ecosistemica fortemente correlata al fenomeno del cambiamento climatico, da anni denunciato da rapporti, indagini e studi riguardanti ogni parte del mondo. In Italia, la situazione è ben descritta nel rapporto annuale sul consumo di suolo a cura di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, istituito con la legge 133/2008) che indica ormai raggiunto il 7,11% di copertura artificiale del territorio nazionale, rispetto alla media UE del 4,2%. La stessa Corte dei Conti ha rilevato che il peggioramento dei fenomeni di dissesto idrogeologico rappresentano per il nostro Paese un forte impegno finanziario ogni anno e che il consumo di suolo non deve superare la crescita demografica – prosegue la nota -. Il rapporto Ispra presenta dati allarmanti anche sulle conseguenze economiche del consumo di suolo, ovvero i “costi nascosti” dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici che il suolo impermeabilizzato non è più in grado di fornire. Solo per gli ultimi otto anni sono stimati oltre tre miliardi di euro l’anno e qualora fosse confermato il trend attuale, si stima che entro il 2030 si avrebbe una “perdita” di quasi 100 miliardi di euro (in pratica metà dell’intero Pnrr). Indicatori e studi scientifici inconfutabili confermano infatti che il suolo naturale è il principale fornitore di servizi ecosistemici, quali: stoccaggio e sequestro di carbonio, qualità degli habitat, produzione agricola, produzione di legname, impollinazione, regolazione del microclima, rimozione di particolato e ozono, protezione dall’erosione, regolazione del regime idrologico, disponibilità di acqua, purificazione dell’acqua. Basti pensare che ogni ettaro di terreno fertile assorbe circa 90 tonnellate di carbonio, è in grado di drenare 3 milioni e 750mila litri d’acqua, può sfamare sei persone per un anno – aggiunge la nota -. Il rapporto Ispra stima che la perdita di servizi ecosistemici, per ogni ettaro di suolo consumato si traduce, sotto il profilo economico/finanziario, in un costo/danno tra 66mila e 81mila euro anno per il flusso di servizio che il suolo non sarà più in grado di assicurare, e tra 23mila e 28mila anno per lo stock di risorsa perduta. Complessivamente, tra 89mila e 109mila euro per anno per ciascun ettaro consumato, ovvero una media di 10 euro l’anno per ogni metro quadrato di nuovo suolo consumato, e per tutti gli anni a venire. Se questi “costi nascosti”, di fatto non vengono calcolati a proprio carico da chi vorrebbe consumare nuovo suolo, né sono imputabili come uscite o perdite nei bilanci comunali, altresì essi costituiscono un danno reale che la collettività tutta subirà e che, come tale, va considerato ed evidenziato nel bilancio sociale e di sostenibilità di ogni comune. In particolare, la conoscenza di questo dato dovrebbe costituire importante elemento di riflessione sulle scelte pianificatorie passate e future di ogni comune, e prima di consentire nuovo consumo di suolo – concludono Roberto Cherubini e Roberto Spedaletti del Movimento 5 Stelle -. Le amministrazione locali possono far tanto affinché la tendenza al consumo dissennato del territorio cessi per cui siamo fiduciosi sull’accoglimento della proposta».
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