«Linea ferroviaria adriatica,
serve un intervento ambizioso
per arretrarla e potenziarla»

L'INTERVENTO di Maurizio Tritarelli, presidente Cna Macerata: «Viste le ingenti risorse del Pnrr proprio per lo sviluppo sostenibile questo è un momento propizio per rendere più competitivo il sistema produttivo marchigiano»

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Maurizio Tritarelli, presidente Cna Macerata

Sulla proposta di arretramento della linea ferroviaria adriatica, avanzata recentemente da alcuni amministratori, interviene il presidente Cna Macerata Maurizio Tritarelli: «Guardando la mappa italiana delle linee ferroviarie è immediatamente visibile il gap infrastrutturale tra l’asse occidentale e quello orientale. Il sud e il nostro versante adriatico hanno linee ferroviarie, sia qualitativamente che quantitativamente, di molto inferiori rispetto non solo al nord Italia ma anche rispetto al dirimpettaio al di là dell’Appennino». Tritarelli sottolinea anche la sciagurata posizione del tratto ferrato: «Nella nostra regione la principale, e quasi unica, linea ferroviaria, quasi 400 km, è in grandissima parte a ridosso della costa, a tratti proprio sulle spiagge. Quei metri quadrati di Civitanova, Porto Recanati e Porto Potenza sottratti alla ferrovia e valorizzati, rappresenterebbero uno straordinario valore aggiunto ed invece, con il continuo passaggio dei treni, il valore immobiliare delle abitazioni che sono a ridosso diminuisce irrimediabilmente».

L’occasione dei fondi europei, secondo il presidente Cna Macerata, è ghiotta: «Viste le ingenti risorse del Pnrr proprio per lo sviluppo sostenibile, questo è un momento propizio per rendere più competitivo il sistema produttivo marchigiano. Occorre quindi un intervento ambizioso e coraggioso per arretrare e potenziare la linea ferroviaria marchigiana». Il vertice della Confederazione maceratese, spiega le molteplici ricadute positive per le imprese e per i diversi territori: «Un intervento in tal senso avrà innegabilmente conseguenze positive in tutti i settori produttivi, in primis in quello turistico. Il progetto di arretramento della ferrovia, inoltre, è un’occasione unica per dare una opportunità di sviluppo anche all’entroterra, oltre che alla costa. Nelle aree più interne, infatti, ci sono maggiori spazi a disposizione e l’implementazione della rete ferroviaria e delle stazioni di arrivo porterebbe certamente una nuova vitalità economica».

L’unica cosa che però ad oggi appare certa è invece l’aumento dei terni merci: «Far transitare a ridosso delle abitazioni costiere un treno ogni 15 minuti rischia di far diventare invivibili per residenti e turisti tutta quella fascia abitata. Non vedo quindi alternative al progetto di arretramento, perché buttare alle ortiche questa straordinaria opportunità? Come rappresentanti del tessuto produttivo locale – conclude Tritarelli – chiediamo che non venga fermato lo sviluppo della distribuzione delle merci su rotaia, sostenibile, rapido ed economico, ma che sia arretrato e potenziato il percorso ferroviario della dorsale adriatica insieme al potenziamento o ripristino delle tratte trasversali mare/monti. Questo rappresenterebbe il miglior progetto di sviluppo che la nostra regione possa portare a compimento seguendo quanto indicato da Bruxelles».

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