Luigi Piovano alla direzione della Form
di Marco Ribechi
Un Piovano favoloso regala al Lauro Rossi un concerto memorabile. È stata una notte da ricordare per gli amanti della musica sinfonica quella andata in scena ieri, per la festa della donna, nel teatro di Macerata. Interpreti d’eccellenza la sempre splendida Form – Fondazione orchestra regionale delle Marche – guidata dal direttore e violoncellista Luigi Piovano, musicista di caratura internazionale che ha saputo infondere alla platea in sala tutta la sua passione e il suo coinvolgimento nei confronti del programma presentato. Tra il pubblico anche tanti bambini e ragazzi espressamente salutati dal direttore della Form Fabio Tiberi: «Ringrazio la professoressa che ha voluto portare qui i suoi studenti – spiega Tiberi – siamo felici di far conoscere il nostro lavoro a dei volti giovani che possono così avvicinarsi ad apprezzare la musica sinfonica. Il concerto che stiamo per gustare oggi sarà presentato tra quindici giorni a Salisburgo con Piovano che dirigerà la Camerata Salzburg, una delle orchestre più importanti d’Europa».
Piovano nella doppia veste di direttore d’orchestra e musicista
Nel dettaglio il programma prevedeva il Primo Concerto per violoncello e orchestra in la minore di Camille Saint-Saëns e la Sinfonia n.3 in la minore detta Scozzese di Felix Mendelssohn-Bartholdy. La prima composizione, eseguita per la prima volta nel 1873, ha esaltato tutte le doti musicali di Luigi Piovano che si è diviso contemporaneamente tra la direzione e l’esecuzione al suo strumento. Piovano infatti, oltre ad essere il primo violoncello solista dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma, è considerato un artista di caratura mondiale capace di infondere attraverso la musica un profondo coinvolgimento individuale unito a uno stile personale riconoscibile. In questo senso l’opera di Saint-Saëns può considerarsi estremamente adeguata all’interpretazione offerta e infatti l’esecuzione ha impressionato tutto il pubblico presente. Al termine della prima parte sono stati offerti due bis, il cigno, tratto da Il Carnevale degli animali dello stesso compositore e dedicato a tutte le donne, e una preghiera ebraica durante la quale l’artista ha chiesto al pubblico di seguire con la voce la nota proposta in sottofondo dall’orchestra: «La musica è un veicolo di speranza – ha detto lo stesso Piovano – se ci fosse più musica e cultura musicale lo spirito dell’uomo crescerebbe e forse non saremmo costretti ad assistere a certe catastrofi» con un evidente riferimento alla guerra in Ucraina.
Piovano al termine della prima parte del concerto
La seconda parte dello spettacolo invece ha offerto la monumentale opera di Mendelssohn-Bartholdy detta Scozzese, composta secondo il racconto davanti alle rovine di una cappella presso Holyrood Palace a Edimburgo che, invasa da erbacce e piante infestanti, fu d’ispirazione alla musica. Una composizione in grado di evocare tutta la potenza delle Highlands, della loro storia e delle loro leggende, ritraendo attraverso la musica anche il paesaggio ammirato dallo stesso compositore durante il suo viaggio. L’esecuzione della Form è stata di altissimo livello, carica di tensione emotiva ed epicità nei movimenti. Il pubblico ha salutato i musicisti con svariati minuti di applausi a mo’ di ringraziamento per la splendida serata offerta. Il 27 marzo la Form sarà di nuovo a Macerata con uno spettacolo per famiglie incentrato attorno alla figura dell’elefantino Babar, introdotta dal preludio di Hansel und Gretel di Humperdinck.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Per la cronaca, il grande violoncellista si chiama Luigi Piovano e non Piovani.