di Monia Orazi
A rischio dal 14 marzo prossimo nei comuni sotto i 500 abitanti la visione dei canali Mediaset e di una serie di canali relativi alle tv locali. Si potrà rimediare solo mettendo parabola e decoder per un costo stimato per ogni televisore di circa 120-130 euro, necessario per vedere i canali nazionali, mentre il segnale delle tv locali rischia di non essere assolutamente visibile nelle comunità più piccole, come Castelsantangelo sul Nera, Montecavallo, Bolognola, Ussita e Sefro, tutti centri con popolazione inferiore a 500 abitanti. Questo è dovuto al fatto che si stanno liberando le frequenze sopra i 700 mhz, necessarie ad attivare il segnale dei cellulari 5G.
A segnalare il problema è Alessandro Morani, commerciante di Visso, che negli ultimi anni ha sempre segnalato i disservizi delle trasmissioni tv, ai tecnici addetti. «Il passaggio al nuovo standard del digitale terrestre – spiega Morani – prevede per le tv locali che finora coprono con ripetitori propri il segnale sul digitale terrestre, il passaggio ad un’unica società di gestione che trasmetterà loro contenuti, ma il mux uno, il multiselettore di canali per la trasmissione, sarà messo nei comuni più popolati e non in quelli più piccoli. Ad oggi ancora i canali si vedono ma il 14 marzo prossimo ci sarà lo switch e molti ripetitori saranno spenti. Quindi tanti anziani nelle sae, tante persone che risiedono in centri come Castelsantangelo ed Ussita per citare l’alta Valnerina, Monte Cavallo, Sefro e Bolognola rischiano di non vedere più il segnale della tv locale, perché dove il ripetitore copre meno di 500 abitanti non sarà fatta la conversione al nuovo segnale e quindi nel digitale terrestre si potranno vedere solo i canali Rai».
La soluzione, spiega Morani, consiste nel dotarsi di un impianto satellitare con tanto di parabola per ogni televisore e apposito decoder con una spesa che si aggira intorno ai 120 130 euro per apparecchio: «Si tratta – spiega il commerciante – di un ulteriore aggravio. Le tv locali spesso non possono sostenere i costi elevati per passare al satellite, questa azione viene fatta per ridurre il numero di ripetitori e quindi anche il personale necessario al loro mantenimento, facile immaginare anche le ripercussioni relative all’indotto economico che ruota intorno alle emittenti. Al Nord dove lo switch off è già partito, sono già state dismesse 179 postazioni di ripetitori. La legge prevede una copertura al 90% della popolazione, ma nelle Marche la popolazione è dislocata su un ampio territorio che rischia di non essere più coperto. Non si può applicare la legge nazionale allo stesso modo in una zona pianeggiante come l’Emilia Romagna, dove con un ripetitore si copre una maggiore porzione di territorio, oppure nelle zone montuose di regioni come le Marche, la Val d’Aosta e la Liguria. Immagino le persone anziane che non potrebbero permettersi queste ulteriori spese, rischiano di non vedere più di tutta una serie di canali a cui sono abituati e questo sicuramente è un tornare indietro, ad una situazione di decenni fa».
Comune di Fiastra: da sempre si vedevano a stento solo 6 canali (rai 1, rai 2, rai 3, rete4, canale 5 e italia1), con il passaggio al digitale terrestre siamo passati a 4 (rai 1, 2 e 3 e rainews ma per quando ci arrivavi a quest'ultimo ti eri stufato di cliccare sul telecomando) quindi, per vedere tutti i canali in ogni casa abbiamo "investito" in parabola e decoder TV sat (più costosi del normale decoder digitale terrestre). Ora, coi nuovi segnali, abbiamo buttato i decoder TV sat perché dobbiamo comprare i TV sat HD... Io personalmente non accendo la TV da marzo/aprile 2020... Ma il canone in bolletta guai a chi me lo tocca! Ci tengo particolarmente a finanziare tutto il baraccone della RAI senza vedere UN SOLO PROGRAMMA perché A LORO NON CONVIENE AGGIORNARE I RIPETITORI NEL MIO COMUNE. VERGOGNOSI è dire poco.
Roberta Blanchi idem a Monte Cavallo
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Mediaset non si vede? Tutto di guadagnato!!
Comprendo l’amarezza degli abitanti dei piccoli comuni per questo ulteriore disagio, senza dimenticare che anche costoro pagano un canone Rai in teoria per vedere tutti i canali generalisti e tematici ma in pratica godendone solo la visione di 3 o 4 sulla oltre quindicina di cui la Tv di stato dispone.
Per chi ha una abitazione singola un ottimo rimedio è quello di installare una parabola satellitare con il decoder Tivùsat (o la Cam+SmartCard per chi ha una SmartTv con l’ingresso sat) e a quel punto chiunque e dovunque potrà vedere quasi un centinaio di canali, fra i quali tutti quelli Rai e Mediaset, quasi tutti in alta definizione.
La SmartCard non ha costi di abbonamento in quanto si acquista una tantum e permette di vedere tutti i canali del Digitale Terrestre esclusi, purtroppo, i canali regionali.
Il costo complessivo si aggira intorno agli € 200,00 (esclusa installazione), per chi ha già ha Sky (o l’ha avuto in passato) la parabola e il suo puntamento sono gli stessi e pertanto la spesa quasi si dimezza.
Per i condomìni il ragionamento è appena più complesso e i costi vanno valutati caso per caso.
Sperare che vengano installati nuovi ripetitori terrestri per questi piccoli centri abitati, visti i costi elevati, lo sappiamo tutti è un’utopia.
Come hanno messo gli incentivi per cambio TV e decoder, potrebbero e dovrebbero metterli, anche per sostenere i piccoli comuni, per l’acquisto del satellitare, dove già sanno che il segnale non arriverà. Come sempre, cittadini di serie A e B.
In alternativa con una spesa di circa 30 euro è possibile acquistare una Fire Tv Stick di amazon e vedere i canali tv in streaming, a patto che sia collegata ad una connessione internet wifi con linea fissa o anche in thetering “modalità router wifi” con lo smartphone.
Aggiungo che se la TV è Smart non servirebbe neanche la Fire Tv