Il tour del prefetto in provincia
nel segno del ricordo dei deportati

GIORNATA DELLA MEMORIA - Flavio Ferdani è stato in diversi comuni: Tolentino, Morrovalle, Urbisaglia, Pollenza, Potenza Picena e Treia e ha consegnato le medaglie d'oro ai famigliari di alcune persone che vennero portate dai nazisti in campi di concentramento

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La cerimonia a Tolentino

A Tolentino celebrazioni per la Giornata della Memoria con le consegne di due medaglie d’onore da parte del prefetto Flavio Ferdani. Prefetto che oggi ha consegnato le onorificenze anche a Morrovalle, a Potenza Picnea, Urbisaglia, Pollenza e Treia.

A Tolentino si è svolta una cerimonia con la deposizione da parte del sindaco Giuseppe Pezzanesi di una corona d’alloro sulla targa di via Buozzi che ricorda le vittime della Shoah.

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Da sinistra: Michele e Dimitri Montecchiari, il sindaco Giuseppe Pezzanesi, il prefetto Flavio Ferdani

Il prefetto di Macerata Flavio Ferdani e il sindaco Giuseppe Pezzanesi hanno consegnato a Domenico Menghi e Gino Pistacchi la Medaglia d’onore riservata ai cittadini italiani, militari e civili, ed ai familiari dei deceduti, che sono stati deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale. Poiché gli insigniti sono deceduti l’onorificenza è stata ritirata ai famigliari: Dimitri Montecchiari, Michele Montecchiari e Carlo Pistacchi.

Le celebrazioni del Giorno della Memoria sono proseguite con la messa nella cattedrale di San Catervo e a seguire con la deposizione di una corona di alloro sulla targa che ricorda le “Vittime della Shoah” a cui è stato intitolato lo stesso parco pubblico.

Erano presenti l’assessore Fausto Pezzanesi, il presidente del consigli comunale Carmelo Ceselli, i consiglieri comunali Monia Prioretti, Martina Cicconetti, Diego Aloisi, il comandante della Compagnia carabinieri, capitano Giulia Maggi, il comandante della Stazione dei carabinieri, luogotenente Gaetano Barracane, il comandante della Polizia locale, commissario David Rocchetti, i rappresentanti della sezione Anpi di Tolentino, tra cui Lanfranco Minnozzi e Vittorio Luciani, diversi familiari di deportati nei lager e campi di lavoro tedeschi tra cui Vittorio Calvigioni.

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Carlo Pistacchi con l’onorificenza

MORROVALLE – Due anni in un campo di concentramento, medaglia d’onore consegnata al figlio di Ernesto Navisse, morrovallese nato nel 1915 e arruolato nel 1940 nell’Ottavo Genio di Roma e inviato sul fronte Orientale.

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Il prefetto Flavio Ferdiani (a destra) consegna la medaglia a Nazzareno Navisse (al centro). A sinistra il sindaco Andrea Staffolani

L’occasione della consegna è la Giornata nella Memoria. Il prefetto Flavio Ferdani è stato in Comune, a Morrovalle, e nel corso di una cerimonia ha conferito l’onorificenza al figlio di Navisse, Nazzareno. Un momento molto importante per tutta la comunità morrovallese, rappresentata durante l’incontro dal sindaco Andrea Staffolani, da una rappresentanza della giunta e dei consiglieri comunali e dal comandante della stazione dei Carabinieri di Morrovalle Pasquale Cariulo.

Navisse era stato inviato prima sul fronte orientale, tra Villa del Nevoso e Fiume, ricondotto a Roma e poi inviato al fronte greco-albanese, dove è rimasto fino al 9 settembre 1943 quando fu catturato dai tedeschi e deportato in Germania nel campo di concentramento di Forbach, in Alsazia. Durante la prigionia ha subito il trattamento riservato ai militari definiti “badogliani”: carenza di vitto, lavori estenuanti nelle miniere di carbone e nelle industrie metallurgiche, percosse e maltrattamenti, isolamento, nessuna assistenza sanitaria.

A Forbach rimase per due anni, fino al giugno 1945, quando gli Alleati entrarono nel campo e lo liberarono. Fu rimpatriato e nell’agosto dello stesso anno fece ritorno a Morrovalle, dove è vissuto fino al 1999, anno della sua morte.

tolentino_giornata_memoria-22-650x488«Ho sentito tante volte da mio padre i racconti di quando era al fronte e le vicissitudini della sua prigionia – ha ricordato Nazzareno Navisse ricevendo l’onorificenza dalle mani del prefetto Ferdani – a noi sta il dovere morale di interiorizzare l’insegnamento che ci lascia la sua storia. Quello che più mi fa piacere è la parola “onore”. Un qualcosa che si acquisisce e dà origine alla stima e al rispetto di tutta una comunità per i comportamenti che un individuo ha avuto nel corso della sua vita pubblica. La memoria deve però passare anche dalle scuole. Trent’anni fa istituimmo in Italia i consigli comunali dei ragazzi, un progetto nato per educare gli studenti all’educazione civica ma che ancora oggi viene portato avanti con successo».

«Ci tenevo molto, in questa giornata così importante, ad onorare otto città della nostra Provincia e, in qualità di rappresentante dello Stato, di andare ad onorare in prima persona le personalità scelte dal Capo dello Stato per questo che non è solo un attestato formale – ha sottolineato il prefetto Ferdani – incontrarci e confrontarci tra istituzioni è importante per mantenere vivo il ricordo. Perché se oggi siamo qui, in libertà e in pace, lo dobbiamo anche a persone che hanno sofferto e sono stati espropriati della loro vita per questo».

«E’ un grande onore per me e per tutti i cittadini morrovallesi ricordare il nostro concittadino Ernesto Navisse – ha detto il sindaco Staffolanile testimonianze dei sopravvissuti, i racconti, i documenti e la storia devono essere fonti utili non solo per il presente, ma anche per le generazioni future e tutti, a partire da noi che abbiamo responsabilità istituzionali, siamo chiamato a migliorare il mondo in cui viviamo».

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La consegna dell’onorificenza a Enrico Compagnucci

URBISAGLIA – Oggi il prefetto è stato anche nel comune dell’entroterra dove ha consegnato l’onorificenza ad Angelo Compagnucci, deportato in Germania per fare lavoro coatto a Berlino. L’onorificenza è stata ritirata dal figlio, Enrico Compagnucci.

POTENZA PICENA – Consegnate dal prefetto di Macerata le medaglie d’onore ai familiari di sette potentini deportati dopo l’8 settembre 1943. Il sindaco Noemi Tartabini: «Un grande lavoro di ricerca messo in piedi dalla sezione bersaglieri Potenza Picena – Montelupone». La medaglia d’onore è stata consegnata ai parenti dei sette potentini che durante la Seconda Guerra Mondiale, in seguito all’armistizio, si rifiutarono di collaborare con gli ex alleati tedeschi e con la Repubblica Sociale Italiana. Alcuni riuscirono a tornare a casa. Altri rimasero prigionieri per sempre. «Questa giornata ci ricorda come l’affermazione dei valori dell’uguaglianza, dell’umanità e del rispetto delle persone siano principi fondamentali. L’iter che ha portato all’assegnazione di queste medaglie è senza dubbio un grande esempio di passione civica» ha detto il prefetto.

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La cerimonia a Potenza Picena. Il sindaco Noemi Tartabini (a sinistra) insieme al prefetto Flavio Ferdani consegnano uno dei riconoscimenti

«Quello del ricordo è un momento a cui teniamo molto – ha commentato il sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini – Il lavoro certosino portato avanti dalla sezione Bersaglieri di Potenza Picena-Montelupone, ci consente di rendere annualmente omaggio alla memoria dei nostri concittadini che hanno subìto la deportazione. Il coinvolgimento dei familiari è importante perché alimenta il legame con il passato, anche nelle generazioni che non hanno vissuto direttamente il dramma della guerra». Presente alla cerimonia anche Mario Barbera Borroni, bersagliere potentino e in passato volontario come Guardia d’Onore al Sacrario Militare di Macerata, a cui va il merito della periodica e preziosa attività di ricerca volta ad individuare i nomi dei prigionieri per il conferimento delle medaglie. «Sono passati tanti anni – racconta Borroni – e le persone a cui abbiamo consegnato il riconoscimento sono davvero numerose. All’inizio venivano loro, di persona, i sopravvissuti.

medaglie-potenza-picena4-650x433 Ed erano racconti, aneddoti, storie che valeva davvero la pena ascoltare. Oggi ci sono i familiari. Non sempre sanno nel dettaglio tutto quello che è accaduto ai loro cari. Questa giornata serve quindi, oltreché a ricordare, anche a conoscere. Una tradizione importante, che non deve interrompersi».

Le medaglie sono state consegnate a Mario Spina, Casimiro Scarfiotti, Oreste Mogliani, Umberto Mogliani, Leonello Testasecca, Venanzo Pistarelli, Adele Cicconi.

Nel corso della mattinata inoltre, gli studenti dell’istituto comprensivo “Giacomo Leopardi” hanno intitolato il viale delle rose bianche, nel cortile della scuola secondaria “Da Vinci” di Potenza Picena, ai bambini della Bullenhuser Damm, vittime di esperimenti medici da parte delle SS tedesche. Presente all’iniziativa l’assessore alla Cultura, Tommaso Ruffini.

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La cerimonia a Potenza Picena

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L’iniziativa alla scuola secondaria Da Vinci di Potenza Picena

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La cerimonia a Tolentino

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