Incidente sul lavoro, disposta l’autopsia
«Luciano vittima della sua attività:
dobbiamo fare molto per la sicurezza»

RECANATI - La procura ha deciso di svolgere l'accertamento, si svolgerà sabato. Il 56enne Luciano Berruto ha perso la vita ieri a Porto Recanati. Confartigianato: «L’imprenditore artigiano sa che deve far conto su di sé, non ha paracadute in caso di malattie o incidenti, né garanzie economiche per il futuro»

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Luciano Berruto

 

Disposta l’autopsia per la morte di Luciano Berruto, il 56enne morto ieri dopo essere precipitato da una scala mentre era al lavoro per occuparsi della riparazione di una caldaia. L’incidente è avvenuto a Porto Recanati. Berruto, di origine campana, da molti anni viveva a Recanati con la moglie e i due figli. Ieri pomeriggio intorno alle 18 ha perso la vita cadendo da una altezza di quattro o cinque metri. Il 56enne è morto sul colpo. La procura ha affidato l’incarico al medico legale Ilaria De Vitis, in particolare l’accertamento mira a chiarire se l’uomo abbia avuto un malore prima della caduta. L’autopsia è fissata per sabato.

Intanto Confartigianato ha voluto ricordare Berruto, titolare della ditta recanatese Mrci, che si occupa di riparazione di caldaie. Una morte che «ha colpito profondamente il mondo degli impiantisti associati a Confartigianato». Il presidente interprovinciale dei Manutentori Termoidraulici, Massimiliano Montecchiari, ha espresso il cordoglio della categoria per la famiglia, dicendo che tutta la categoria è stata «toccata in modo improvviso, inaspettato e lacerante da questa tragedia – dice Montecchiari -. Gli imprenditori artigiani lavorano in prima persona nelle loro attività, sottoposti ai rischi quotidiani connessi oltre a quelli specifici di conduzione di un’attività in proprio. Spesso si corre per rispondere alle necessità di famiglie rimaste al freddo per guasti agli impianti di riscaldamento, specie in questo periodo invernale, senza badare più di tanto a sé, alla propria sicurezza. Certo per produrre il meglio dalla propria attività, per la propria famiglia e per quelle dei propri dipendenti, ma anche avendo coscienza di avere una missione da compiere nei confronti delle persone e delle famiglie clienti, nell’assicurare loro il massimo della celerità e della professionalità di cui hanno bisogno. Senza guardare orari od altro. L’imprenditore artigiano sa che deve far conto su di sé, non ha grandi tutele o paracadute in caso di malattie o incidenti, né garanzie economiche per il futuro e questo lo espone spesso ad assumersi rischi ulteriori». Montecchiari continua: «Vogliamo quindi ricordare la figura del collega Luciano Berruto caduto vittima della sua attività, allo stesso modo con cui piangiamo le troppe morti bianche. Dobbiamo fare tutti ancora molto in termini di sicurezza e prevenzione dei rischi. Oggi però è l’ora del cordoglio e della vicinanza stretta ai suoi familiari ed amici».

Berruto si aggiunge alla lista dei morti sul lavoro, la Cgil proprio oggi ha sottolineato come nelle Marche, nel 2021, ci siano state 30 persone che hanno perso la vita mentre stavano lavorando.

(Gian. Gin.)

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