di Mauro Giustozzi
CIVITANOVA – NOVOSIBIRSK 3-0 (25-17, 25-20, 25-15)
Una Lube formato europeo quella che travolge il Lokomotiv Novosibirsk con una prestazione di altissimo livello in tutti i fondamentali, con servizio e attacco sugli scudi.
Le bordate di Simon e Lucarelli dai nove metri, gli attacchi puntuali di Yant e Garcia, le mirabolanti difese di Balaso hanno strappato appalusi al pubblico presente e consentito un esordio molto positivo in Champions League della squadra di Blengini contro un avversario forte ma ridimensionato moltissimo dalla prestazione degli adriatici. Che hanno fatto anche le prove generali in vista del Mondiale per Club in Brasile, visto che si trattava dell’ultima partita prima della partenza sabato prossimo dei cucinieri che esordiranno nel torneo il 7 dicembre. Per l’esordio europeo Blengini si affida alla giovane coppia di attacco Garcia-Yant, con Juantorena in panchina assieme all’altro grande assente Zaytsev. Partono decisi i russi ma Civitanova non si spaventa e grazie al servizio di Yant risale la china dello svantaggio iniziale (5-5). Ancora dai nove metri la Lube mette pressione con De Cecco agli avversari che sbagliano le rigiocate e così consentono ai marchigiani di allungare sul 10-8 con l’allenatore del Lokomotiv costretto a chiamare il time out tecnico.
Ma è sempre il servizio dei tricolori a mettere in grande difficoltà la ballerina ricezione russa che affonda sotto i colpi degli ace (2) di Simon che valgono il 16-10 per la squadra di Blengini. Un break pesantissimo che gli ospiti accusano. Civitanova assorbe il timido tentativo di reazione del Lokomotiv e riparte sulle ali degli attacchi di Yant e Garcia che sfuggono ai tentativi di muro degli avversari. Tanta Lube e poco Lokomotiv in questo inizio di partita. Nel segno di Yant e Lucarelli l’inizio del secondo: sono loro a stoppare il baldanzoso avvio del Novosibirsk. Marchigiani che tornano davanti sempre grazie all’alta efficacia di servizio e attacco che proseguono a creare tanti problemi ai russi (11-9). Fase della sfida combattuta, nessuno vuol mollare nulla: Simon si fa valere anche a muro spezzando le velleità degli avversari sotto rete e andando a completare l’opera poi con una battuta potentissima che vale l’ennesimo ace personale di questa gara per il 15-12. Novosibirsk che stavolta non molla e risponde sempre col servizio: si torna a giocare punto a punto, con Civitanova che sfoggia anche ottime giocate in difesa con Balaso che consentono poi rigiocate come quella che vale il 20-17 a firma di Lucarelli che subito dopo piazza due ace che spianano la strada al successo nel parziale per Civitanova.
Terzo set da copione con un buon approccio del Lokomotiv al quale però risponde immediatamente una Lube attenta e concentrata che non vuole assolutamente mollare nulla agli avversari per non farli rientrare in gioco. Così con un altro netto break (5-0) i biancorossi rovesciano il punteggio tornando a comandare il gioco dopo l’illusorio vantaggio russo. Con Yant che scava la differenza in questa fase e consente a Civitanova di allargare il vantaggio sino all’11-6. Sotto il quale Novosibirsk non si rialza più, con la Lube che viaggia a ritmi e livelli siderali rispetto ad avversari molto frastornati che non trovano spiragli per riaprire i giochi nel filone di una partita di grande sofferenza che li ha visti subire sempre la superiorità dei campioni d’Italia.
Il tabellino:
CIVITANOVA – NOVOSIBIRSK 3-0 (25-17, 25-20, 25-15)
CUCINE LUBE CIVITANOVA: Simon 10, De Cecco 2, Lucarelli 8, Anzani 4, Garcia 10, Yant 16; Balaso (L), Kovar, Marchisio, Zaytsev. NE.: Diamantini, Sottile, Juantorena, Jeroncic (L). All. Blengini.
LOKOMOTIV NOVOSIBIRSK: Savin 9, Lyzk 7, Abaev 2, Perrin 3, Kurkaev 6, Luburic 13; Martynyuk (L), Rodichev, Krivitchenko, (L), Chereiskii NE.: Tisevich, Tkachev, Kruglov, Komarov. All. Konstantinov.
ARBITRI: Fernandez Fuentes e Boulanger.
NOTE: spettatori 1200, incasso di 16.223,41 euro. Durata set: 25’, 28’, 25’ totale 78’. Civitanova: battute sbagliate 9, vincenti 17, muri 4, errori 12. Novosibirsk: bs. 14, v. 2, m. 4, e. 25.
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