«La scelta di rinunciare alla vita non si può mai condividere». Così i vescovi delle Marche in merito al caso di Mario, 43enne marchiano tetraplegico che da oltre un anno chiede di poter accedere al suicidio assistito. Il Comitato etico delle Marche ha vagliato i requisiti contenuti nella sentenza Cappato, della Corte Costituzionale, aprendo la strada per la morte assistita. «I vescovi delle Marche esprimono vicinanza – si legge in una nota – e pregano per chi è nella sofferenza di ogni malattia o sta affrontando situazioni di dolore e di sofferenza. Si rammaricano che ci sia chi, nella sofferenza, ritiene di rinunciare alla vita, scelta che ritengono di non poter mai condividere. Esortano a non perdere mai la speranza anche nella malattia e nei momenti più dolorosi, ricorrendo a tutti i mezzi che la medicina mette a disposizione per lenire il dolore. Ritengono che la scelta di darsi la morte non sia mai giustificabile e che compito di solidarietà sociale sia creare le condizioni affinché questo non avvenga mai, senza lasciare nessuno nella solitudine della sua malattia. La vita è un bene ricevuto che va sempre difeso e tutelato».
Suicidio assistito, la Regione: «Sarà il tribunale a decidere»
Può parlare solo a nome dei cattolici che rappresenta, non certo in nome dei cittadini italiani
Marina Marini Certamente che parla a nome dei cattolici....perchè che c'è di strano??? visto che gli altri, parlano per gli altri??
Luciano Brandimarti nulla di strano Limportante è non influenzare leggi dello Stato laico
Marina Marini per quelle c'è già chi ci pensa.
Luciano Brandimarti bene
Marina Marini parla a nome dell'istituzione nemmeno dei cattolici, da cattolica spero di non trovarmi in una situazione del genere, ma, nel caso, me la vedrò direttamente con Dio. Più in generale, in uno stato laico queste ingerenze non le trovo tollerabili.
Nadia Lori neanche io E lo sappiamo che sono ingerenze Colpa, purtroppo, anche di politici che sono più realisti del re, pur di ottenere appoggi e voti
Marina Marini non mi sembra che nel comunicato si alluda ad una qualche rappresentanza; i vescovi marchigiani si esprimono unicamente come Conferenza Episcopale regionale lasciando a chiunque - cattolici o meno - la libertà di condividere o dissentire.
Ma la chiesa quando la smette di intrufolarsi Bellavita delle persone ,non basta che ci sottraggono miliardi ogni anno con 8 per mille sulle buste paga, è ora che smettano di intrufolarsi nella nostra vita
Angelo San Giorgio Fidani carissimo l'8 per mille lo destini tu a chi vuoi...se non lo vuoi dare alla chiesa dallo a chi ti pare. e non dire che è la chiesa che te lo prende. perché ciò che dici è falso.
Luciano Brandimarti che ci vuoi fare se non lo ha ancora capito ?..
Vero ..la chiesa non si intrufola esprime il suo giusto parere ..e a te non ruba niente perche'non sei costretto a fare le offerte ..lo stato invece ti obbliga a pagare le tasse..
Daniela Fermani A pagare le tasse sulla busta paga anche per la chiesa e persone come te che difende chi non ne a bisogno
Angelo San Giorgio Fidani Io non difendo nessuno dico la verità anche se non ti sta bene è così .. eppoi se do o non do l' otto x mille alla chiesa non sono affari tuoi ..io dico e faccio come mi pare ....
La vita è nostra, e nessuno può decidere a posto nostro.... parlano bene e razzolano male ...
No mi spiace, sono cattolica credente ma non condivido né accetto questo punto di vista
Secondo voi, menti ottuse e medioevali!
I commenti sono semplicemente pietosi e in gran parte fatti da chi ha letto a malapena il titolo ma non il comunicato nel quale non è presente la parola "condanna" o "giudizio" ma semplicemente "rammarico". Oltre, secondo me, ad una lacuna che è quella di non avere speso una parola di comprensione per le persone la cui vita arriva ad una disperazione e pesantezza tale per cui si può solo accompagnare con fede, silenzio e preghiera una scelta dolorosa, problematica, forse non condivisibile e non giustificabile ma comprensibile nella trama contraddittoria e difficile della vita.
Predicate altro che è meglio!
dispiace che i vescovi non abbiano ascoltato fino in fondo le parole di Mario, che chiede il suicidio assistito per mettere fine non solo alle sofferenze, ma alle umiliazioni. Non si tratta quindi di far leva su una generica "solidarietà sociale", ma educare ad andare a fondo sulla qualità dei rapporti di cui una persona sofferente è - anche suo malgrado - circondata. Sentirsi un peso, un fastidio, una fatica per gli altri, un aggravio economico, leggere quotidianamente tutto questo negli occhi e negli atteggiamenti di chi pure è presente nella loro vita, è una continua umiliazione. Questa richiesta di Mario getta un'ombra di tristezza su tutti noi, perché quando qualunque persona ci comunica che non ce la fa più a vivere, dobbiamo domandarci quale vita viviamo e quale invece vorremmo vivere.
È una scelta di Civiltà a prescindere da quello che dicono le gerarchie ecclesiastiche o politici filo clericali. #LiberiFinoAllaFine
Questi sono i precetti della Chiesa. A parole tutto è bello. Bisognerebbe vivere nelle varie realtà per poter giudicare. Non dimentichiamoci il detto:" fai quello che dice il prete non quello che fa" Io mi limiterei semplicemente a pregare per l'anima di questo ragazzo e per la sua famiglia. Una scelta così difficile non sarà stata presa a cuor leggero.
Ma se queste persone non avessero i macchinari a tenerli in vita, sarebbero morte già da tempo...
Rispettate i suoi desideri e lasciategli libertà di scelta.
Io credo che della propria vita nessuno a parte noi stessi deve decidere
La chiesa è il corpo mistico di Gesù e le sue membra n solo solo i sacerdoti vescovi cardinali. Anche ognuno di noi. Quindi quando critichiamo gli altri critichiamo noi stessi.
"Dal medioevo è tutto, a voi la linea"
È giustificabile eccome!!!
sarà...però è comprensibile. Cercate di essere più empatici meno dogmatici.
Io della mia vita sono padrona! Faccio quello che voglio! Quella dellaltro giorno è stata una giornata storica! Finalmente il diritto di scelta è stato rispettato!!
Sono situazioni delicate rispettiamo la scelta di chi soffre
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C’era un certo Giacomo che anni fa nella Bibbia recitava:
«Chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo?»
Non mi meraviglio della posizione espressa dai vescovi delle Marche, fosse stata il contrario ci sarebbe stato da meravigliari ma così è perfettamente in linea con la gerachia vaticana..
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Fortunatamente (è nonostante i bicentenari cotinui, ripetitivi e grossolani tentativi di imporre la loro medievale e clericale visione, alla Nazione italica) oramai anche i più “baciapile” hanno compreso che l’Italia è uno stato LAICO, aconfessionale, e che pertanto NESSUNA fede può imporre la sua visione(unilaterale) della verità…
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Certo ci abbiamo messo un sacco di tempo per superare la medioevale visione della “religione di Stato” (ed i Patti Lateranenzi UNO e DUE hanno comportato una serie di regalie, posizioni dominanti, guarentiger, elusioni fiscali varie, ecc. ecc.), ma finalmente Cavour può riposare in pace.
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Certo è che sarebbe bello vedere (dopo secoli di oscurantismo) i vescovi spendersi, con altrettanta forza e inistenza, sulla pedofilia (che, nonostante le tante chiacchiere, è e resta un grosso problema nella Chiesa Cattolica)
Al di là della mia posizione in merito al cosiddetto “suicidio assistito”, trovo irriverente nonché fuori luogo “sbattere in piazza” il dramma personale di una persona e della sua famiglia. Ritengo opportuno il silenzio su una questione così personale e dolorosa che riguarda esclusivamente l’interessato e la sua famiglia. Che si parli pure politicamente o eticamente di tale questione, ma tale dibattito deve essere fatto nei sui contenuti generali e mai prendendo spunto da un caso personale. Credo che stiamo assistendo ad una diatriba che manifesta un alto grado di insensibilità e inciviltà.