Franco Lucarini ritira a nome della Racchia il premio nazionale della Simpatia nel 1988 (foto dalla pagina Facebook “La Racchia di Sarnano”)
di Marco Cencioni
Sarnano dice addio ad una delle figure più significative dell’ultimo secolo per l’intera comunità, un uomo che tanto si è speso per il bene del paese. Si è spento a 99 anni Franco Lucarini, da tutti conosciuto come “il professore”. Per diversi anni presidente dell’azienda di turismo e soggiorno, è stato fondatore e presidente della famosa banda “La Racchia”, che ha portato alla ribalta il nome di Sarnano grazie a tante tournèè all’estero e in Italia. Grande amico dell’ex ministro al Turismo, il socialista Achille Corona che veniva a soggiornare in paese e storico collaboratore della zona per “Il Messaggero”, era un personaggio a tutto tondo, l’animatore della vita sociale, una sorta di autorità e punto di riferimento per i suoi concittadini. Era in prima linea nell’organizzazione del Palio del Serafino e del “Trofeo Scarfiotti”, due delle manifestazioni più importanti di Sarnano, impegnato nell’università del tempo libero. Professore e poi direttore dell’istituto professionale, era un uomo d’altri tempi. All’apparenza altero e burbero, era però sempre disponibile ad una chiacchierata, durante la quale era prevedibile che si infervorasse ogni qual volta venisse contraddetto. Quel lato severo lasciava però, di parola in parola, spazio al suo sorriso. Celava, senza riuscirci, una profonda dolcezza nel parlare delle cose che più amava. Su tutte, la sua Sarnano. L’impegno per dare al paese la ribalta che secondo lui meritava si è tradotto in iniziative, eventi e manifestazioni che seguiva e curava con passione, dedizione e competenza. La sua è un’impronta indelebile nell’identità cittadina e in molti hanno testimoniato la loro vicinanza alle figlie Didia e Gemma, ai generi Bruno e Roberto e al nipote Andrea in occasione del funerale che si è svolto questa mattina nella chiesa di Sant’Agostino.
riposa in cielo
Le mie più sentite condoglianze alla famiglia
Condoglianze alla prof.ssa Didia
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