L’opera in allestimento nella galleria Scipioni
Tra le iniziative di Contemporanea.Mente, la prima rassegna del contemporaneo ideata dall’assessorato alla Cultura, da domani sarà possibile ammirare a Macerata l’opera “In Domum” dell’artista marchigiana Adinda-Putri Palma, vincitrice nel 2019 del bando nazionale “Per chi crea” e selezionata tra le venti giovani promesse per il prestigioso 21° Premio Cairo.
Il progetto, che gode del patrocinio della Regione Marche e della Provincia di Macerata, è organizzato dai comuni di Macerata, Recanati e Matelica, città appartenenti alla rete del Mama – Marca maceratese, creata dopo il sisma del 2016 per valorizzare e promuovere il territorio e il patrimonio artistico. Dopo essere stata esposta lo scorso anno a Matelica e a Recanati, la suggestiva e imponente opera arriva a Macerata dal 15 ottobre al 13 novembre 2021 nel prestigioso spazio della Galleria Scipione, accompagnata da un video e un libro che ne documentano la gestazione, la nascita e le fasi di lavorazione fino al completamento e la prima esposizione realizzata nel grande atrio di palazzo ottoni a Matelica.
“In domum” consiste in un’installazione ambientale, un ampio volume ad arco autoportante che sovrasta un’apertura percorribile, costituita da una combinazione di materiali della bioedilizia come legno e paglia e materiali di rivestimento pittorico industriali come smalti e resine innovative, coniugando in uno stesso manufatto architettura e pittura ma anche filosofia e poesia per le profonde motivazioni in esso racchiuse. Il territorio della provincia di Macerata ha un ruolo centrale nel progetto poiché l’annunciazione di Lorenzo Lotto, della collezione del museo Villa Colloredo Mels di Recanati, è una delle opere che ha ispirato lo studio per la parte pittorica e cromatica dell’installazione, mentre per la parte architettonica l’artista ha fatto tesoro delle esperienze del Bauhaus (casa del costruire) e delle avanguardie storiche. Adinda-Putri Palma infatti spiega: “Nel 2016 sono accaduti dei fatti straordinari che hanno instillato in me la volontà di testare delle intuizioni sull’abitare e del vivere/fare casa con un progetto artistico; in particolare un viaggio in bicicletta di 7000 km attraverso l’Europa per tornare a casa nelle Marche, il terremoto che ha colpito il Centro Italia e il progetto di autocostruzione in bioedilizia di uno studio. Con “In domum” volevo creare un oggetto multidimensionale per esplorare il tema dell’abitare come orizzonte di adattamento materiale e spirituale lasciando spazio a una lettura multiforme che attraversasse la storia dell’arte, il tempo, lo spazio oltre al contesto post-sisma del territorio marchigiano».
bella
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Finalmente qualche cosa di interessante e di bello nel Centro Storico dopo il declino inesorabile dovuto e voluto a causa della cosiddetta “movida”. Rioccupare gli spazi che servono all’incontrollata baraonda del giovedì sera e del sabato sera, penso debba essere il primo obiettivo di ogni Buona Amministrazione, anche a scapito di qualche centinaia di euro di incasso di quei locali che hanno fatto di ciò il loro interesse unico e vitale. Speriamo che sia, per Macerata e il suo Centro Storico, il primo segnale di una autentica Cultura ritrovata.
………