Rifiuti, piano approvato:
Cingoli chiede il 300% in più

RIUNIONE questa sera in Provincia. La proposta di Pettinari e Pezzanesi sostenuta anche da Parcaroli. Un milione e mezzo di euro all’anno per due anni la richiesta che arriva dal Balcone delle Marche come indennizzo per la proroga

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Antonio Pettinari e Giuseppe Pezzanesi

 

di Luca Patrassi

L’assemblea dei sindaci ha votato l’approvazione del piano dei rifiuti nella riunione che era stata convocata in Provincia per oggi pomeriggio e che sembrava destinata ad un breve rinvio tecnico, fino a lunedì prossimo, per permettere al direttivo del Cosmari di definire i termini dell’accordo per l’ulteriore quota di abbancamento di rifiuti a Cingoli, in modo da tenere aperta la discarica per un altro paio di anni e per definire la nomina del nuovo direttore generale del Consorzio. Nessun rinvio: alla fine, contrariamente alle previsioni, si è formata una maggioranza favorevole a definire la questione subito come proposto dal presidente della Provincia Antonio Pettinari e dal sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, sostenuti stasera anche dal sindaco di Macerata Sandro Parcaroli.

Contrari, tra gli altri, i primi cittadini di Macerata, Corridonia, Recanati e Monte San Giusto. Votata l’approvazione del piano, ora si andrà avanti con la scrematura dei settanta siti inizialmente indicati dalla società incarica come idonei per ospitare la nuova discarica provinciale, un numero elevatissimo di siti potenziale ente idonei che ha scatenato un mare di polemiche, comitati di protesta, ricorsi al Tar ed anche incarichi professionali particolarmente onerosi per i Comuni che hanno dovuto presentare osservazioni tecniche per contestare i criteri di scelta. Operazione di scrematura, e centinaia di migliaia di euro pubblici spesi, che peraltro potrebbe anche non servire a nulla visto il pressing in corso su Cingoli. L’amministrazione cingolata guidata da Michele Vittori tace sulla possibilità di dare il via libera alla realizzazione di una terza vasca, ma ha fatto sapere quale è la cifra che chiede di equo indennizzo per i prossimi due anni e per togliere d’impaccio gli altri sindaci maceratesi: un milione e mezzo di euro all’anno per due anni, il 300% in più rispetto all’indennizzo attuale. Partita pesante quella che si gioca sui rifiuti, in particolare per i cittadini-contribuenti.



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