di Gabriele Censi
Difficile elencarli tutti gli eventi che hanno riempito la “Notte europea dei ricercatori” a Camerino, in realtà una maratona iniziata alle 10 del mattino e quando è arrivato il buio le sedi dell’ateneo erano ancora in fermento, molto interesse hanno suscitato le performance, ed il termine è più che adatto, al giardino di Palazzo Castelli con spiegazioni sulle piante e i loro veleni, un excursus storico e scientifico concluso con una messa in scena di attori locali al femminile.
I testi originali sono stati scritti da Sabrina Conocchioli, insegnante e regista teatrale, e hanno raccontato la messa al rogo di una donna che preparava l’acqua di San Giovanni, la figura della monaca Ildegarda, dottoressa della Chiesa, e di Lucrezia Borgia. La parte dedicata invece a Dante e alla scienza ha svelato un aspetto poco conosciuto del sommo poeta: «C’è tanta matematica nella Divina Commedia» dice una studentessa Unicam.
Non è ancora notte a Cingoli recita un detto del nostro territorio e il rettore Claudio Pettinari, al rientro per il dopo cena di Sharper, ne condivide l’uso per Camerino: «Una notte in realtà iniziata al mattino alle 10 con le scuole – ricorda il rettore – e concludiamo con le dimostrazioni dei nostri chimici e dei ricercatori sul cibo e il buon sonno, tutti temi che riguardano il nostro vivere quotidiano. La ricerca non è una cosa lontana ma dobbiamo cercare un linguaggio, oltre quello proprio delle singole scienze, che accomuni tutti e sia comprensibile a tutti».
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