Camerino dice no all’accorpamento delle scuole di Fiastra con Pieve Torina. Lo ha deciso la giunta comunale guidata dal sindaco Sandro Sborgia, che ha fatto proprie le considerazioni dell’istituto comprensivo Ugo Betti, sotto cui sono compresi i tre plessi scolastici di Fiastra, infanzia, primaria e secondaria di primo grado. La giunta di Pieve Torina invece ha votato una delibera con cui chiede di rivedere il dimensionamento scolastico, accorpando le scuole di Fiastra all’istituto comprensivo monsignor Paoletti di Pieve Torina. Il punto è che mancano gli alunni e nella zona si cerca di mantenere i numeri necessari a non perdere le istituzioni scolastiche, visto che già da qualche anno si formano le pluriclassi. Il consiglio d’istituto Ugo Betti ha detto di no all’accorpamento di Fiastra con Pieve Torina, sostenendo che nelle aree montane per ottenere una dirigenza gli istituti devono superare quota 400 iscritti. Solo in via transitoria, a causa dell’emergenza legata alla pandemia, è stata inserita la cosiddetta quota 300 quindi secondo il consiglio stesso, l’accorpamento con Fiastra non consentirebbe di avere una dirigenza a Pieve Torina e avrebbe come conseguenza l’indebolimento dell’istituto comprensivo Betti. L’accorpamento inoltre, sempre secondo il consiglio d’istituto, avrebbe risvolti negativi per il mantenimento di un’unica graduatoria dei docenti, i quali sarebbero liberi di scegliere uno l’altro istituto, determinando come conseguenza che ci saranno alcuni di loro, che perderanno il posto. Inoltre ha rilevato il consiglio dell’istituto comprensivo Betti, che la permanenza delle scuole di Fiastra sotto l’istituto comprensivo di Camerino consente di avere più organico di docenti, con maggior possibilità di decentrare e fornire qualche insegnante in più per le scuole di Fiastra. Facendo proprie le motivazioni del consiglio d’istituto Betti, la giunta di Camerino ha espresso un parere fortemente contrario in ordine alla proposta di Pieve Torina.
(M. Or.)
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