Franco Graziosi si è spento serenamente, nel sonno, nella sua casa romana, all’età di 92 anni. Era nato il 10 luglio del 1929 a Macerata.
Attore di livello europeo, è uno dei protagonisti della storia del teatro italiano dell’ultimo cinquantennio. Interprete teatrale, cinematografico e televisivo, ha fondato il suo lungo e ricco percorso artistico sulla forza del pensiero, sulla poesia e sulla parola, coniugandole con una condotta scenica di grande evidenza, mai eccessiva, e con una plasticità espressiva sorretta dalla sobrietà e dal rigore.
Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” nel ’53, inizia la sua carriera al Piccolo Teatro di Milano, dove sotto la regia di Giorgio Strehler ricopre ruoli di sempre maggior spessore, fino a diventarne primattore. Si ricordano le sue interpretazioni ne “Arlecchino servitore dei due padroni” di Carlo Goldoni, “L’anima buona di Sezuan” di Bertolt Brecht, “Coriolano” di William Shakespeare, “Il gioco dei potenti” da Enrico VI di Shakespeare, “Le balcon” di Jean Genet, “Il giardino dei ciliegi” di Anton Cecov, “El nost Milan” di Carlo Bertolazzi,”Faust” di Wolfang Goethe e “I giganti della montagna” di Luigi Pirandello. Intensa la sua attività televisiva dal 1956 al 1980 dove è stato interprete di numerose commedie e sceneggiati televisivi.
Registi di spicco anche per i suoi lavori per il grande schermo, con film come ‘Uomini contro’ e ‘Il caso Mattei’ di Francesco Rosi, ‘Giù la testa’ di Sergio Leone, ‘Habemus Papam’ di Nanni Moretti, fino al più recente ‘La grande bellezza’ diretto Paolo Sorrentino.
«La mia Macerata? Un cambiamento epocale! Non la riconosco più». Queste le sue parole nell’ultima intervista sulla sua città natale, rilasciata a Cronache Maceratesi nel 2014 (leggi l’articolo). «Il tradizionale affollamento festivo in piazza non c’è più, i volti, quei pochi, non sono più gli stessi, i negozi sono perlopiù chiusi. Sono smarrito, sinceramente», aveva detto il più grande attore maceratese del Dopoguerra. Sempre nel 2014 era tornato a Macerata per un incontro agli Antichi Forni, una conversazione ‘stimolata’ dal giornalista Giancarlo Liuti e da Pier Giorgio Pietroni, e il giorno dopo al Lauro Rossi con un recital di poesie (leggi l’articolo).
Franco Graziosi a Macerata nel 2014
Franco Graziosi si racconta: “Io, Silvio D’Amico e Angelo Perugini”
Rip
Un grandissimo attore. E un grandissimo zio
Condoglianze
cognato di virna lisi
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