Il presidente della provincia Pettinari con il dirigente del liceo artistico Mengoni e il direttore della Casa salesiana don Francesco Galante
di Mauro Giustozzi (Foto Fabio Falcioni)
Banchi e sedie accatastate, lavagne tradizionali e lim montate da poco, odore di tinteggiatura che ancora si sente al secondo piano dell’Istituto Salesiano che dal 15 settembre ospiterà otto classi, tre laboratori ed alcuni uffici dell’Istituto artistico ‘Cantalamessa’ di Macerata dove sono iniziati i lavori di adeguamento sismico della struttura che dureranno due anni e obbligheranno alcune classi a trasferirsi nell’edificio di viale Don Bosco. Per illustrare i passaggi che hanno portato a questo trasferimento in relazione all’intervento iniziato nella scuola di via Cioci il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, accompagnato dall’ingegnere Luca Fraticelli, il dirigente scolastico del Cantalamessa, Claudio Mengoni, il direttore della Casa Salesiana don Francesco Galante e la vice sindaca Francesca D’Alessandro hanno fatto il punto della situazione.
E’ in atto il trasloco delle aule
Due gli step del cantiere che riguarda il Liceo Artistico: il primo lotto di lavori, per un impegno di spesa di 860 mila euro, sta già andando avanti e si concluderà entro i primi mesi del 2022, tra gennaio e febbraio, mentre quello successivo di lotto, il più corposo in quanto la spesa prevista è di 4,5 milioni di euro in procedura di appalto, partirà subito dopo. I lavori dovrebbero occupare complessivamente due anni, prima che tutte le classi del Cantalamessa possano tornare nella sede originaria, che comunque potrebbe risultare anche troppo piccola se il trend delle iscrizioni continuerà a crescere come sta accadendo negli ultimi anni. «Abbiamo trovato una grande collaborazione col dirigente Mengoni, con la Casa Salesiana e col Comune –ha detto il presidente della Provincia, Pettinari- per individuare questa soluzione per spostare la scuola a causa di questi lavori di adeguamento sismico iniziati al Cantalamessa grazie ai finanziamenti ministeriali cui abbiamo potuto accedere. E’ chiaro che ci saranno dei disagi in questa fase ma ciò non riguarda solo il Liceo Artistico, i nostri interventi sono spalmati su tutte le 48 scuole del territorio che sovrintendiamo. Faccio l’esempio dell’Agraria con i lavori alla palestra ed il miglioramento sismico delle strutture. Questi spazi ai Salesiani li abbiamo usati già nel 2015 con lo spostamento qui del liceo Classico e l’idea era di trasferire il professionale di via Batà in questa struttura, in attesa di riportarlo al Pannaggi. Dovendo i Salesiani effettuare i lavori di ristrutturazione di parte dell’edificio abbiamo preferito non rischiare visto che i tempi saranno lunghi. Nel caso del Cantalamessa parliamo di un periodo contenuto che poi consentirà agli studenti di tornare nella loro sede tradizionale».
Il vice sindaco Francesca D’Alessandro e il presidente della Provincia Antonio Pettinari
Per la sistemazione di aule, laboratori ed uffici, oltre al trasloco in atto in questi giorni, la Provincia ha stanziato 60 mila euro per questa serie di interventi al secondo piano dei Salesiani. Pettinari ha tenuto a specificare che i finanziamenti arrivati non sono quelli legati al terremoto, in quanto nessuna scuola della Provincia ha subito lesioni a causa del sisma del 2016. «Dimostra la qualità e bontà delle strutture scolastiche che sono davvero il fiore all’occhiello del nostro territorio –ha ribadito il presidente della Provincia- così come tutti gli edifici dedicati all’insegnamento presenti in città sono occupati. Ricordo pure che il liceo artistico Cantalamessa, oltre alla sua sede insiste in parte anche sull’Itc Gentili, struttura che ospita altre tre scuole che sono appunto ragioneria, il linguistico e il recupero della scuola secondaria per adulti. La testimonianza di come gli spazi siano bene occupati e di come per trovare questa soluzione per il Cantalamessa si sia dovuti ricorrere ad una sinergia importante con il Comune e la Casa Salesiana che ringraziamo per la disponibilità mostrata».
Dal canto suo il dirigente scolastico dell’Istituto d’arte Cantalamessa ha sottolineato come sin dal primo giorno di scuola i circa 180 ragazzi delle otto classi trasferite potranno varcare la soglia dei Salesiani. «Stiamo effettuando il trasloco definitivo in questi giorni –ha detto Claudio Mengoni- ed abbiamo attraversato un’estate complicata nell’individuare la scelta migliore per affrontare questo momento di ristrutturazione della nostra sede. Grazie alla disponibilità della Provincia, del Comune e dei Salesiani abbiamo individuato questa soluzione che ci soddisfa. Certo è che i lavori al Cantalamessa vanno benissimo, però voglio ricordare la grande crescita delle iscrizioni, siamo passati dai 600 ai 750 iscritti quest’anno ed abbiamo dovuto rifiutare un’altra ventina di giovani che volevano venire all’Istituto d’arte non avendo altri spazi. Dico al presidente Pettinari che, anche dopo la conclusione die lavori nella nostra sede, sarà necessario trovare nuovi spazi di cui avremo bisogno se la crescita continuerà in questo modo. Qui ai Salesiani disporremo anche di una grande palestra, un refettorio per i ragazzi, un bar ed un’aula per fare teatro ed altre attività. Un sacrificio di un paio d’anni per poi avere una scuola nuova e più bella a disposizione».
Dal canto suo don Francesco Galante ha ricordato come «la scelta fatta con le istituzioni va in continuità con la storia di 130 anni dei Salesiani, questa struttura è stata sempre al servizio dei giovani e vogliamo che resti tale. L’altra cosa che mi preme sottolineare è lo stile del dialogo, dell’incontro della volontà di trovare sempre la soluzione migliore ai problemi: questo dialogo tra istituzioni credo che sia uno die valori aggiunti di questa scelta, non obbligata e non scontata che alla fine ha soddisfatto tutte le parti». In chiusura la vice sindaca Francesca D’Alessandro ha ribadito la grande attenzione che il Comune pone sul settore dell’edilizia scolastica anche in relazione al periodo pandemico che attraversiamo. «Direi che sono quattro gli aspetti che vorrei sottolineare –ha detto la D’Alessandro-: sicurezza e bellezza delle scuole nonché collaborazione tra istituzioni e la formazione. Gli spazi sono fondamentali ed in questo caso le istituzioni si sono subito attivate trovando una rapida soluzione. Sotto questo aspetto i Salesiani sono un esempio in quanto è un contenitore che ospita tre scuole diverse: dalle Giuseppine che sono le elementari per passare al liceo artistico e finire all’università. Dal punto di vista amministrativo stiamo lavorando sui bandi per intercettare risorse per costruire nuove scuole ed ampliare gli spazi a disposizione dei nostri giovani. Quando le istituzioni hanno uno sguardo e degli obiettivi comuni da perseguire le soluzioni si possono trovare come dimostra quanto accaduto per l’artistico Cantalamessa».
Il sopralluogo di questa mattina
Il dirigente Claudio Menconi e don Galante
Storico istituto salesiano, quando si studiava per davvero.
Comlpimenti
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