Ombrelloni troppo vicini al mare
Tolta la prima fila, clienti in rivolta
Lo chalet: «Noi la parte lesa»

PORTO RECANATI - Da Lisetta un controllo della Guardia della costiera ha obbligato il ritiro di una quindicina di attrezzature. Una cliente: «Dalla sera alla mattina ci hanno detto di rivolgerci altrove». Il titolare Rombini: «Ogni anno l'erosione porta via pezzi di spiaggia, alcune famiglie sono anche andate via senza pagare»

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Il balneare Lisetta a Scossicci di Porto Recanati

 

di Laura Boccanera

Ombrelloni a meno di 5 metri dalla costa, chalet ritira una quindicina di attrezzature balneari per evitare la sanzione da parte della Capitaneria di Porto. Infuriati i clienti, il titolare della concessione: «E’ colpa dell’erosione, sono parte lesa, se ne sono andati senza neanche lasciare la caparra». Cronache dalla spiaggia, sul litorale di Porto Recanati: succede che  proprio nella settimana di Ferragosto la Capitaneria di Porto ha visitato lo chalet Lisetta a Scossicci.  Quel giorno a causa del mare mosso gli ombrelloni erano ben sotto i 5 metri dalla linea di battigia e l’indomani, vista la visita delle autorità il titolare Espartero Rombini riconteggia le distanze e “si accorge”  che sfora il limite consentito che prevede di lasciare almeno 5 metri dalla battigia prima di impiantare gli ombrelloni. E così via la prima fila e con gli ombrelloni anche i clienti stagionali. Che si infuriano. «Quella fila in più non aveva alcuna ragione di esistere se non per avidità e quando infatti nell’ultima settimana, il mare decide di avanzare un po’, il bagnino si trova costretto ad indietreggiare con la prima fila, così che  prima e  seconda fila si sono ritrovate strette più che mai – denuncia una cliente – prendere il sole era ormai una chimera, dal momento che i lettini erano irrimediabilmente costretti nella loro unica ed obbligata postazione e alle quattro del pomeriggio, già solleticati dall’ombra della seconda fila. Fino a che qualcuno ha presentato un esposto e alla fine sono intervenuti gli uomini della Guardia costiera. E senza trovare una soluzione dalla sera  alla mattina il titolare chiama tutte le famiglie della prima fila e le informa che non avrebbero più avuto a disposizione l’ombrellone e di rivolgerci altrove. L’amarezza sta nel rendersi conto che, come al solito, quando si commette un errore e poi si viene  redarguiti per questo, la colpa non sia di chi, per primo ha preso la decisione sbagliata, ma di chi, stanco di subire, decide di mettere fine ad una situazione grottesca». Rombini però sottolinea come la situazione della spiaggia di Scossicci sia questa: «Ogni anno l’erosione porta via pezzi di spiaggia, ci mancano almeno 10 metri e basta un po’ di mareggiate e si finisce sott’acqua. In alcuni punti eravamo a 9 metri, ma poi abbiamo riconteggiato per non incappare nella sanzione e non è stato possibile trovare una soluzione alternativa. La parte lesa sono io, alcune famiglie se ne sono pure andate via senza pagare e senza lasciare la caparra e hannopure frequentato la spiaggia e l’ombrellone per un mese e mezzo».



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