In alto l’uscita del feretro. Sotto: a sinistra Paolo Piccardoni bacia la foto della moglie, a destra Federica Ciuffetti
di Gianluca Ginella
Quel «ti amo» alla fine del ricordo della sua Federica ha commosso tutti al funerale. Paolo Piccardoni, ha trovato la forza di raccontare della moglie, Federica Ciuffetti, morta martedì a 46 anni, investita da un autobus di fronte al Convitto di Macerata. Di fronte ad almeno 400 persone, tra chi questo pomeriggio era nella chiesa dei santi Pietro, Paolo e Giovanni di Corridonia, e chi ha assistito da fuori al funerale, il marito della dipendente della Provincia ha parlato del suo rapporto con lei e con la loro figlia di undici anni.
Piccoli momenti quotidiani («Federica amava la musica, non c’era doccia in casa senza musica, qualsiasi genere»), («quando doveva nascere nostra figlia, prima di andare in ospedale ha voluto sistemare la casa, alla fine abbiamo fatto un po’ di ritardo ma la casa era in ordine»), («era una divoratrice di manuali e libri e per questo la prendevo in giro»), e aspetti più profondi, come quando ha descritto la sua Federica, come moglie e come mamma. «L’amore ci ha permesso di costruire 25 anni di relazione sempre basata sul sorriso – ha detto Paolo Piccardoni -, sulla schiettezza, sul gioco, sulla complicità, sull’intelligenza». E poi nel 2009 la nascita della figlia «La mamma Federica era tanta roba – ha continuato -. Nostra figlia ci ha regalato gioie e immense soddisfazioni. Nella nostra casa ogni cosa che era oggetto di attività partiva sempre da nostra figlia. Federica domandava “questo le piacerà?”, “sarà contenta?”». Poi ha voluto citare una frase che ieri sera la figlia di undici anni ha scritto nella sua stanza pensando alla mamma: “da grande voglio essere bella, intelligente, organizzata, responsabile… proprio come lo eri tu”. «Se una bambina di 11 anni riesce a vedere tutto quello che vedo io, in una stanza, ieri sera, significa che queste parole scorrono nel cuore» ha detto Paolo Piccardoni.
Un marito e un padre che ha tenuto la mano alla figlia in chiesa in modo discreto, che le ha stretto un braccio sulle spalle in alcuni momenti, che l’ha seguita sempre con lo sguardo attento, che mentre parlava dal pulpito alla fine del funerale, si è rivolto direttamente a lei per dirle che non doveva scusarsi se la mattina di martedì aveva avuto un piccolo screzio con la mamma. E mentre parlava e raccontava di quell’amore per la moglie e la figlia, in chiesa in tanti si sono commossi. Poi ha parlato ancora di Federica, una persona che piaceva agli altri, che sapeva creare simpatia e amicizia intorno a sé, perché era «dolce, gentile, sempre con il sorriso, pronta a mettersi in gioco. Per me era qualcosa di unico e immancabile – ha detto trovando la forza nel pronunciare queste ultime parole – sarà difficile colmare questo buco. Amore mio, fai buon viaggio. Il destino è stato crudele, si è accanito in maniera… strana. Dovremo ripartire, trovare un punto di equilibrio e impostare la nostra vita sull’amore e il ricordo per te. Ti amo».
A questo punto in chiesa è scoppiato un lungo applauso, Paolo è sceso dal pulpito, è andato verso il feretro della moglie, dove sopra c’era una bella foto di lei, e tanti fiori bianchi (e poggiata una coroncina di rose rosse scelta dalla figlia). Paolo si è chinato sulla foto della moglie, l’ha baciata. Poi è tornato a sedersi e ha poggiato la testa sul banco per alcuni attimi mentre il parroco, don Fabio Moretti, ha cercato di superare la commozione e quasi in lacrime ha detto: «ringrazio Paolo, che questa mattina, incontrandoci, mi ha fatto capire tante cose». Alla fine del funerale in tanti sono andati a salutare il marito di Federica, tra loro il sindaco di Pieve Torina (il comune dove Federica è nata), Alessandro Gentilucci, il presidente della Provincia Antonio Pettinari (la 46enne dal 2004 lavorava per l’ente) che ha abbracciato Paolo, la vicesindaco di Macerata, Francesca D’Alessandro e il vice sindaco di Corridonia, Manuele Pierantoni. Alle 8,30 di martedì mattina Federica Ciuffetti stava andando al lavoro in Provincia quando, attraversando la strada, un autobus della Contram l’ha investita. Il conducente non si è accorto di nulla, secondo quanto sin qui emerso dalle indagini, e ha proseguito la corsa. L’uomo è indagato per omicidio stradale. Le indagini su quanto accaduto sono condotte dalla polizia locale di Macerata e coordinate dal pm Enrico Riccioni.
Nella foto, con le fasce tricolore, il vice sindaco di Corridonia, Manuele Pierantoni, il vicesindaco di Macerata, Francesca D’Alessandro, e il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci
Investita davanti al Convitto, muore una 46enne Trovato il veicolo coinvolto: è un bus
Sentite condoglianze.
Condoglianze alla famiglia
Condoglianze
Le più sincere condoglianze
Povera ragazza morire così atrocemente, assurdo. Riposa serenamente. Condoglianze alla famiglia
L'unico motivo per cui vado alla Messa di domenica è dato dal fatto che credo nella favola che un giorno ci ritroveremo tutti
Le mie più sentite condoglianze....
Condoglianze.... mi dispiace davvero tanto!
R.i.p. che disgrazia!!!!
Condoglianze
Grande ! Tutta la mia stima Tenerezza assoluta
R. I. P... Federica
Condoglianze
Assurdo
Che tristezza
Rip
Condoglianze alla famiglia
R. I. P. Condoglianze alla famiglia.
CONDOGLÌANZE ÀĹĹÀ FAMIGLIÀ
Condoglianze alla famiglia Rip
R.I.P. Federica.Condoglianze
Le mie più care condoglianze
Condoglianze alla famiglia. Federica era una splendida persona, una grande perdita.
Sentite condoglianze a tutta la famiglia.
Le mie più sentite condoglianze,un abbraccio a tutta la famiglia
Sentire condoglianze a tt la famiglia...un abbraccio
Condoglianze vivissime alla famiglia
Condoglianze
Sentite condoglianze da tutti noi.Un abbraccio.
Bellissimo sorriso. Riposa in pace Federica
belle parole che ha usato che dimostrano la solidità del loro rapporto, commovente
Le mie più sentite condoglianze.. queste cose non dovrebbero accadere.. è straziante per un marito perdere la propria compagna
Condoglianze
Condoglianze
Condoglianze alla famiglia
R i p condoglianze
Sarà sempre con voi
Condoglianze.....R.I.P.
Condoglianze Infinite
R I P
R.i.p.
Mi dispiace tanto
R.I.P.
R.I.P.
R.I.P. Faccio le mie più sentite condoglianze alla famiglia
R. I. P. Condoglianze alla famiglia. Che tragedia
Condoglianze a tutta la famiglia
Che disgrazia condoglianze alla famiglia
Sentite Condoglianze alla famiglia
Sentite condoglianze a tutta la famiglia.
Sentite condoglianze alla famiglia
Condoglianze alla famiglia
Che la terra ti sia lieve. ora la tua bambina ha il suo angelo. R. I. P.
Rip
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Che pena incredibile!
condoglianze
Sentire condoglianze alla famiglia, un abbraccio forte alla mamma Dora e al papà Enrico.
Andrea e Luisa
Federica era immobile, bellissima. Fuori dell’obitorio una enorme quantità di persone abbraccivano Paolo, abbraccivano sua madre, a cui mancava il respiro. Le amiche temevano per la sua vita e la ricuoravano. Poi è giunto don Fabio per un lungo colloquio appartato con Paolo. Don Fabio era commosso. Come poi lo è stato in chiesa durante le esequie…
Il ricordo di Paolo di una vita passata con Federica ha svelato sentimenti belli tra due sposi. Ma è Maria Vittoria, la figlia adolescente di Federica e di Paolo, che mi ha colpito per la sua grande forza d’animo. Sarà lei la forza di Paolo. Lo ha promesso alla Mamma. Nel ricordo di sua Madre, che le è vicina, vicinissima.
Ho pure con me il ricordo del dolore dei genitori di Federica. Composto, sì, ma percepibile. Un genitore mai penserebbe di perdere un figlio, od una figlia quando si è ancora in vita.
Non avrei mai previsto che dopo il dolore della perdita di una caro amico come il pittore Riccardo Piccardoni, il padre di Paolo, avessi dovuto confrontare una simile, assurda, incomprensibile tragedia. Un tempo, da non credente, avrei definito la cosa come sfortuna, come destino cinico e baro. Adesso, da credente, mi rimane solo il mistero del fatto, del karma, insieme alla certezza che Federica non è scomparsa per sempre, ma è là ad aspettare le persone amate, e noi che l’abbiamo pianta.
Infine, un pensiero va all’autista che è stato l’autore della tragedia. Deve darsi una risposta al dolore di essere stato causa inconsapevole della tragedia. Quando un destino si compie, si compie e basta.