Prosegue a pieno ritmo la carrellata di storie ed esperienze positive del festival “Io Desidero” in attesa del gran finale di questa sera. L’inizio della serata di ieri è stato scandito dalle note dei giovanissimi musicisti de “Il Palco” che guidati dal cantautore Marco Martellini, si sono esibiti in complessi pezzi musicali.
Hanno presto lasciato il palco ad Alessandro Gattafoni che ha parlato della sua storia e del sostegno dell’associazione Lifc, Lega Italiana Fibrosi Cistica, per il progetto “125 miglia per un respiro” un viaggio in kayak dall’Italia alla Croazia: «sono affetto da Fibrosi Cistica e ho deciso di sfidare il Mar Adriatico. La rabbia per la malattia va trasformata in potenza che scaturisce amore e felicità» e quindi un gesto che mira a diffondere consapevolezza e interesse per questa malattia.
Terzo ospite, Giorgio Terruccidoro, affetto da tetraparesi spastica, ci ha dimostrato una forza di volontà sovrannaturale, che negli anni lo ha aiutato a superare i limiti della disabilità, facendolo sentire un ragazzo normale: «ai concerti se i disabili vengono messi in prima fila, la loro disabilità viene messa in risalto, quindi è meglio farli mettere a sedere dove possibile».
Giampaolo Gobbi, ballerino nato a Civitanova ha invece parlato della sua esperienza personale «tutta la mia vita ruota attorno alla danza, mi ha portato da tantissime parti ma non sempre i ragazzi promettenti vengono supportati dalle proprie famiglie. Non fatevi fermare dai pregiudizi» che vengano dall’esterno o dalla propria famiglia «non perdete tempo a fare contenti gli altri».
Il giornalista Luca Pagliari, ha sottolineato, negli innumerevoli racconti portati durante la serata, la forza dell’empatia, quanto sia importante guardarsi negli occhi e quanto un sorriso, una carezza o un semplice gesto di cortesia possano acquisire un significato enorme nella vita di chi li riceve; un significato che potrebbe travalicare qualsiasi aspettativa da parte di chi lo compie.
Due interventi degli psicologi delle associazioni partner dell’evento: Federico Bollini dell’associazione Glatad onlus e Irene Costantini della Pars che hanno portato le loro esperienze terapeutiche con i ragazzi « il termine desiderare significa letteralmente “mancanza di stelle” e quindi questo verbo ha assunto anche l’accezione di “percezione di una mancanza” e di conseguenza “di ricerca appassionata”. Portiamo avanti eventi come “Io Desidero”, solo dall’unione di tutte le forze, di tutte queste realtà, può nascere qualcosa di positivo».
In chiusura i ragazzi di Spazio Hip Hop – Zona 14 si sono esibiti in performance di ballo e canto con coreografie ispirate a tematiche sociali attualissime come il bullismo, la sessualizzazione precoce, la nomofobia e la dipendenza da smartphone.
Il terzo e ultimo evento si terrà stasera alle 21 in viale Vittorio Veneto. Anche per l’ultima serata sono previste esibizioni canore, musicali, figurative, teatrali, accompagnate da approfondimenti e racconti. Al centro della serata, l’intervento della giovane scrittrice Alice Gaglio, che parlerà delle pressioni sociali a cui i giovani sono sottoposti al giorno d’oggi.
(Foto Gasparroni)
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