Il furto di rame costa la sospensione del reddito di cittadinanza ai due uomini finiti in manette il 6 giugno. Erano andati a fare un furto in bici in un immobile di via San Claudio, di proprietrà della diocesi, dove avevano portato via delle grondaie in rame. Fermati dai carabinieri, il 43enne recanatese Roberto Morbidoni, e il 38enne Stefano Ninonà, di Urbisaglia, erano stati arrestati e messi ai domiciliari. Questa mattina il giudice Francesca Preziosi ha convalidato gli arresti dei due uomini, che si sono entrambi avvalsi della facoltà di non rispondere. Entrambi avevano il reddito di cittadinanza e il pm Francesca D’Arienzo ha chiesto e ottenuto che venisse sospeso a tutti e due. Inoltre ha chiesto la conferma dei domiciliari. Il giudice ha invece disposto l’obbligo di firma sia per Morbidoni che per Ninonà. I due arrestati sono difesi dagli avvocati Paolo Marchionni (per Ninonà) e Andrea Secone. Morbidoni in passato era già finito in manette nel giugno del 2018 per aver tentato di compiere furti a Pollenza, in abitazioni disabitate in seguito al sisma. L’udienza di oggi è stata poi rinviata al 25 giugno per la prosecuzione della direttissima.
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Si fa prima a fare una cernita delle persone oneste che percepisco il reddito di nullafacenza.