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La Banda Mario, battaglione della Resistenza attivo nella zona del Monte San Vicino e nei territori di San Severino, Matelica, Castelraimondo e Gagliole, è stata ricostruita in Lego e condivisa da un popolare account di Instagram dedicato proprio alle rivisitazioni a mattoncini di famose imprese e personaggi della guerra. Un omaggio che arriva puntuale con la ricorrenza del 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo, e occasione come ogni anno di celebrare la memoria delle donne e degli uomini che combatterono nella Resistenza per liberare l’Italia. Una Resistenza molto attiva nel Maceratese dove, grazie alle ricerche di Matteo Petracci, si è riusciti a tenere le fila anche di questa incredibile storia di alleanza internazionale e lotta partigiana. La Banda Mario infatti era costituita da partigiani italiani, ex prigionieri alleati, jugoslavi, sovietici, ebrei e da somali ed etiopi. Un esempio di formazione partigiana internazionale. Quello che diventerà il battaglione “Mario” si distingue, nella storia della Resistenza italiana, per la provenienza dei suoi “patrioti stranieri”, come vennero indicati in alcuni documenti ufficiali, con un ossimoro molto significativo: erano britannici, francesi, polacchi, boemi, jugoslavi, sovietici, etiopi, somali ed eritrei. «A very mixed bunch» (un gruppetto molto misto”) li definì John Cowtan, un soldato inglese che fece parte del gruppo.
(Fe. Nar.)
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