Sassi contro le auto in corsa,
oltre venti quelle colpite:
sotto accusa un 56enne

SAN SEVERINO - L'uomo è imputato al tribunale di Macerata per il danneggiamento di diverse vetture e per aver ferito due persone lungo la sp 361. Gli episodi sono avvenuti in due distinte serate, la seconda volta venne trovato con un tasso di alcol nel sangue superiore al limite di legge. Centrata anche un'auto dei carabinieri

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di Gianluca Ginella

Una bottiglia di birra e sassi lanciate mentre percorreva in auto la provinciale 361 contro le vetture in transito in senso contrario: 23 le auto che avrebbero subito danneggiamenti, tra cui una vettura dei carabinieri, e due persone ferite. Gli episodi sarebbero avvenuti in due giorni, il 3 aprile 2018 e il 19 maggio del 2018, sia a San Severino, che a Gagliole. Imputato per quei fatti, altri tribunale di Macerata, è un 56enne di San Severino, Maurizio Codoni, accusato di danneggiamento, lesioni, e guida in stato di ebbrezza. Quest’ultimo reato era stato accertato dai carabinieri il 19 maggio lo fermarono e gli fecero il test che mostrò che aveva un tasso di alcol nel sangue oltre il doppio rispetto al limite di 0,5 grammi per litro. La prima misurazione mostrava 1,33, la seconda 1,42 grammi per litro. L’uomo, dice l’accusa, sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo, è accusato di aver tirato una bottiglia di birra e dei sassi contro le auto che percorrevano la provinciale 361 il 3 aprile del 2018. Dodici le vetture che sarebbero state raggiunte dai lanci, tra queste una Opel Zafira (centrata nella zona di Gagliole) e una Fiat Punto i cui conducenti rimasero feriti al volto con prognosi di 10 giorni. Il 19 maggio l’episodio si ripetè. Questa volta non ci furono feriti ma undici vetture sarebbero state danneggiate dai lanci. Tra queste una Alfa Romeo dei carabinieri della Compagnia di Camerino. Il 56enne è finito sotto accusa al tribunale di Macerata. Oggi, nel corso della prima udienza, poi rinviata, è stata sollevata una questione relativa ad una sentenza della Cassazione che ha oggetto l’aggravante dei beni esposti a pubblica fede (il fatto che le vittime dei lanci fossero alla guida della vettura, e dunque avessero il controllo del bene, escluderebbe questa aggravante). Della questione se ne riparlerà la prossima udienza. Diverse oggi le persone che si sono costituite parte civile in seguito ai danni subiti dalle loro vetture. L’imputato è difeso dagli avvocati Donato Attanasio e Riccardo Callea.



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