Paola Castricini
di Luca Patrassi
Basta chiedere: si torna alla politica, «ridiamo la parola ai circoli» sono state le prime parole del segretario nazionale dem Enrico Letta. Nel Maceratese, come altrove, i circoli sono sostanzialmente chiusi per via della pandemia, i vertici sono azzerati per via dello scorso tracollo elettorale, ma si riparte. Come? Protagoniste non più le correnti, ma un nuovo schema partitico dove uno sceglie per l’altro sulla base di una rosa che gli è stata presentata dalla parte una volta avversa, ed ora – assicurano – non più. Schema forse obbligato dalla possibilità di un commissariamento. Stasera l’assemblea provinciale Pd, convocata online, sceglierà il nuovo segretario provinciale.
Si era detto che dopo la segreteria a guida Francesco Vitali, che si era dimesso, la guida sarebbe passata in mano a una donna e così sembra essere, salvo improbabili rovesciamenti di fronte notturni e liti. La mano passa a Paola Castricini, esponente dem di Montecosaro e già vicesegretaria provinciale. Castricini segretaria e presidenza affidata a Franco Antonini, esponente dei Riformisti di base di Matelica. Secondo alcune fonti nel Pd provinciale, dopo mesi di scambi non esattamente amichevoli, negli ultimi giorni è esplosa la pace. Fonti bene informate assicurano che persino l’ex assessore regionale Angelo Sciapichetti e l’ex sindaco di Macerata Romano Carancini si siano trovati in sintonia e si siano citati positivamente, si parla addirittura di un «concordo con Angelo».
Da non credere, ma il vento di Letta deve essere arrivato impetuoso anche nelle periferie. L’accordo è nato da questa mediazione, già adottata in altri territori: il gruppo di maggioranza esprime una rosa di sei nomi al cui interno la minoranza sceglie il nome del segretario, il gruppo di minoranza esprime una rosa di tre nomi per la presidenza da far poi scegliere alla maggioranza. Per la segreteria provinciale la maggioranza aveva indicato tra gli altri Caterina Pucci di Civitanova, Paola Castricini di Montecosaro, Andrea Marinelli di Recanati, Alessia Scoccianti di Macerata, Anna Quercetti di Tolentino, Raffaele Consalvi di Cingoli e Robertino Paoloni di Belforte mentre la minoranza puntava su Giovanna Salvucci di Urbisaglia, Franco Antonini di Matelica ed Enrico Garofolo di Potenza Picena. Poi siccome il Pd è sempre il Pd, l’ex sindaco di Macerata ed ora unico consigliere regionale maceratese dei dem Romano Carancini avanza una proposta di presunta mediazione e indica per la presidenza un nome all’esterno del terzetto che viene bocciato. Quindi stasera si va all’assemblea provinciale online su un accordo che vede Paola Castricini segretaria e Antonini presidente: il tutto fino al prossimo congresso che dovrebbe svolgersi ad ottobre e dar poi corso ai nuovi organismi, sempre che i traghettatori non restino al timone della barca dem.
Una donna alla guida del Pd provinciale: in pole Manzi, Castricini e Salvucci
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