I problemi della Pedemontana,
urge nominare un commissario

L'ANALISI - Una strada a scorrimento veloce non può finire in mezzo ad un’area edificata e con tante aziende artigianali come in un imbuto. Reazioni a Matelica, Camerino e Muccia. Le proteste dei cittadini danneggiati e gli interventi di Italia Nostra, Cna e sindaci non sono serviti. Si invoca l’intervento della Regione

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Ugo Bellesi

 

di Ugo Bellesi

Finalmente sono stati nominati i commissari destinati alla realizzazione delle tre grandi opere destinate alle Marche. Si tratta di opere di cui da anni si invocava la concretizzazione e cioè il potenziamento della ferrovia Falconara-Orte, la Fano-Grosseto e la Salaria. Non si può che esserne soddisfatti perché ne trarranno beneficio tutte le Marche ma in particolare la provincia di Ancona per la Falconara-Orte, la provincia di Pesaro per la Fano-Grosseto e la provincia di Ascoli per la Salaria. Pur nella soddisfazione che almeno queste opere siano portate a compimento ci si chiede: ma le due province di Macerata e Fermo non avevano altri lavori da portare avanti o incompiute da ultimare? Vero è che quasi sicuramente si darà il via alla terza corsia dell’autostrada A 14 e anche questo sarà sicuramente un beneficio per tutte le Marche da molti punti di vista. Per quanto riguarda la provincia di Macerata si potrà dire che abbiamo avuto la realizzazione della Civitanova-Foligno ed è in corso la ultimazione della famosa Pedemontana Fabriano-Muccia. Questo è vero ma per la Civitanova-Foligno non va dimenticato che ancora non è stato risolto il problema dell’innesto a Civitanova con la restante viabilità. Per la Pedemontana va detto che è diventata addirittura storica perché se ne parlava già 70 anni fa quando l’Uncem Marche (Unione comuni ed enti montani) la promosse come collegamento tra il Montefeltro e l’Ascolano. Si pensava ad una superstrada a quattro corsie, con il primo tratto tra Fabriano e Muccia per favorire le zone industriali di Fabriano, Cerreto, Matelica, oltre che l’Università e l’ospedale di Camerino, e per incentivare l’avvicinamento alle stazioni sciistiche invernali dei Sibillini.

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Il cantiere della Pedemontana a Muccia

Ora che la Pedemontana è stata messa in cantiere e sono stati realizzati i primi tronchi stradali ci si è resi conto che questa opera, sulla quale si erano aperte tante speranze e create tante illusioni, sta diventando una “fregatura” come ha titolato recentemente un settimanale. Le prime proteste sono cominciate ad arrivare da Matelica quando la gente del posto si è resa conto che venivano letteralmente “devastate” zone particolarmente vocate per la vitivinicoltura, abbattute anche querce secolari e si modificava l’ambiente o addirittura veniva “stravolta” la strada comunale a Masciano. Anche da Camerino sono arrivate energiche proteste per i danni ambientali che si stavano provocando proprio con il tracciato della pedemontana. Il titolare di un liquorificio lamenta che sia stata “stravolta” proprio l’area antistante la sua azienda. Mentre un tartuficoltore si è visto espropriare proprio l’area in cui si trova la sua tartufaia. Va inoltre detto che la Pedemontana, provenendo da Fabriano, in località Casette (dove si trova l’ospedale di Camerino) formerà una specie di grande rotatoria per imboccare poi due direttrici: una con direzione Muccia e l’altra con direzione Sfercia. Questa seconda deviazione proseguirà fino ad imboccare la Varanese e purtroppo andrà ad impattare con l’area edificata di Rio dove si trovano numerose imprese artigiane. Il che significa che chi viene da Fabriano si troverà ad attraversare una zona piena di traffico. In tal modo la Pedemontana a scorrimento veloce, rimarrà Pedemontana ma non sarà più a scorrimento veloce.

muccia-cantiere-pedemontanaL’uscita a Rio (che avrà un costo di appena 764.000 euro) è stata preferita dai progettisti per evitare un tracciato in galleria. Per fare questo però, in area di Muccia, si è dovuto dequalificare la Pedemontana da “extraurbana secondaria” a “locale extraurbana”. Ciò pare abbia comportato un risparmio di un milione e mezzo di euro. Ma per chi vorrà raggiungere Camerino resteranno i problemi di sempre con carreggiate ristrette, tortuose, pericolose soprattutto in caso di neve o ghiaccio. E’ evidente che c’è la possibilità di apportare delle varianti. Ma queste, è ovvio, potrebbero avere dei costi supplementari e soprattutto un allungamento dei tempi tecnici valutati in circa due anni. E’ per questo che tutte le contestazioni cadono nel vuoto. Per quanto riguarda i previsti ritardi nell’ultimazione dei lavori, va ricordato che, a distanza di 70 anni, cioè da quando fu valutata e proposta l’opportunità della Pedemontana, due anni in più sono un sacrificio da nulla. Le proteste e le iniziative per evitare tutto ciò ci sono state e si moltiplicheranno. Sono già intervenuti Italia nostra, la Cna, il sindaco di Camerino Sandro Sborgia e il suo assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli, nonché privati cittadini che per tutelare i propri interessi si sono rivolti sia ai carabinieri che ad un avvocato. Ma le iniziative così isolate servono a poco. La Pedemontana è una strada a scorrimento veloce che riguarda due province quindi è la Regione che deve intervenire per risolvere problemi che, come segnalato dai cittadini e dalla stampa locale, sono di una gravità “enorme”. Non solo ma potrebbe essere la Regione a farsi carico direttamente del problema chiedendo al Governo di nominare un commissario ad hoc, come ne sono stati designati altri per alcune opere pubbliche importanti.

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