«La mensa scolastica
trasferita in un ex calzaturificio:
nessuno ce lo aveva detto»

CIVITANOVA - Il consigliere di opposizione Pier Paolo Rossi ha scoperto il cambio di sede del centro cottura di Allfood dopo un accesso agli atti: «Da verificare le caratteristiche della nuova cucina rispetto a ciò che stabiliva il bando della gara d’appalto»

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Il consigliere Pier Paolo Rossi

 

«La mensa scolastica di Allfood è in un ex calzaturificio, ma nessuno ha informato il comitato tecnico mensa». Il consigliere comunale Pier Paolo Rossi all’indomani dell’esito del sondaggio sul servizio di refezione scolastica informa sulla novità relativa alla cucina della ditta che somministra i pasti per le scuole di Civitanova.

In passato infatti la cucina veniva affittata ad Allfood dall’hotel Velus e attualmente il centro cucina era in promiscuità con la vocazione commerciale di una struttura self service di via Pirelli in zona industriale. Solo recentemente la ditta ha riconvertito uno stabile industriale di un ex calzaturificio di 650metri quadrati, ma – contesta Rossi – nessuno ne era stato informato: «Vengo a sapere solo oggi, dopo una richiesta di accesso agli atti, che la AllFood ha aperto un nuovo centro cottura in zona industriale, di oltre 650 metri quadri – commenta il consigliere di opposizione  – dove sorgeva l’ex calzaturificio Josephine. I genitori, gli insegnanti, i dirigenti scolastici e il comitato tecnico mensa con ogni probabilità invece lo vengono a sapere solo ora, leggendo questo articolo.  Sono anni che si battaglia su questo argomento ed è ormai prossimo all’approvazione in consiglio il nuovo regolamento per il servizio di refezione scolastica comunale ma nessuno sa della realizzazione del nuovo centro cottura. Il sindaco lo sa dal 5 novembre, ma nessuno dal Comune ha detto nulla. Evidentemente non è per Ciarapica e la Capponi una informazione che le scuole, il comitato, ma soprattutto i genitori e i loro figli meritano di conoscere. Sicuramente nei prossimi giorni ci sarà da approfondire la questione, soprattutto riguardo alla relazione tra le caratteristiche della nuova cucina ed il rispetto di ciò che stabiliva il bando della gara d’appalto: per esempio chiarire il ruolo della cucina di emergenza, che per logica dovrebbe essere in altro luogo rispetto a quella centrale, o l’eventuale promiscuità del centro cottura che a quanto pare, per ammissione della ditta stessa, prima era in condivisione con un noto ristorante self service della zona. Nel frattempo mi auguro venga convocato il comitato tecnico mensa per discutere sia del malcontento scaturito dal sondaggio».

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