di Gianluca Ginella
Un milione e mezzo di euro di risarcimento dopo il dramma vissuto durante il viaggio di nozze superlusso in Kenya. Questo quanto chiede una giovane sposa, Elisa Acquaroli, sangiustese, 38 anni, in una causa che si aprirà al tribunale di Macerata il 13 gennaio di fronte al giudice Silvia Mosconi. Un processo civile in cui compare la Eden Viaggi srl con sede a Pesaro. Al tour operator viene chiesto il maxi risarcimento per un terribile incidente avvenuto il 26 gennaio del 2017 durante il viaggio di nozze e le cui conseguenze la 38enne sconta ancora oggi. Quello che doveva essere un soggiorno da sogno per la luna di miele, si è trasformato in un incubo. Elisa si era sposata il 31 dicembre 2016 don Derrick Zampetti. Gli amici della coppia avevano deciso di regalare un viaggio di nozze: due settimana in Kenya, con una settimana di safari di lusso e una seconda settimana al mare. Il costo era di 6.900 euro e la coppia avrebbe soggiornato in alberghi top e aveva anche a disposizione un autista per gli spostamenti. Dopo la prima settimana di safari, la coppia doveva partire da Narok e trasferirsi a Nairobi dove c’era l’aereo per Malindi.
Quel giorno, il 26 gennaio 2017, l’autista aveva fatto ritardo e così, per recuperare, alla guida di un minivan era partito a razzo – si legge nel ricorso presentato dall’avvocato Francesca Ippoliti, che assiste Elisa – percorrendo le dissestate strade che tagliano la savana africana. La coppia aveva più volte chiesto al conducente di rallentare, ma niente. Quando poi questo aveva incontrato un altro minivan turistico l’aveva sorpassato. A quel punto il mezzo aveva perso aderenza, aveva iniziato a sbandare e si era ribaltato. Derrick e l’autista erano stati sbalzati fuori subito. Elisa invece era rimasta bloccata nel mezzo ed era stata scagliata fuori dopo che il veicolo si era ribaltato tre volte. Purtroppo il minivan nel ricadere aveva schiacciato la 38enne. Il marito e l’autista, rimasti illesi, erano riusciti a sollevare il mezzo con la forza della disperazione e a tirare fuori il corpo della donna, che era priva di sensi. Nel frattempo avevano chiamato l’albergo e i soccorsi erano stati inviati da un ospedale da campo che si trova nel mezzo della savana. L’ambulanza ci aveva messo quasi due ore ad arrivare e la donna stava morendo soffocata. È stata salvata da un medico che, senza anestesia, le ha fatto una tracheotomia. La ragazza è stata poi portata all’ospedale in mezzo alla Savana. E’ stata contattata l’ambasciata italiana, e Elisa è stata poi portata all’ospedale di Nairobi. La donna è stata sottoposta a diversi interventi e ha riportato una invalidità del 58% a causa dell’incidente. Il tour operatori è assicurato con una polizza all risk per il viaggio in Kenya della coppia, ma ritiene di non avere responsabilità nell’accaduto, semmai la colpa sarebbe della società di safari e dell’autista. A chiarire se Eden viaggi debba risarcire o meno sarà il processo civile. L’avvocato Francesca Ippoliti ha presentato il ricorso in cui, nel corso di una quarantina di pagine, spiega passo per passo l’accaduto e il dramma che ha vissuto Elisa.
Daglie tutta Elisa!!
Che sfiga! Un viaggio che doveva essere indimenticabile per la felicità...lo è per una disgrazia!!ti auguro di avere tutto ciò che meriti
Speriamo ne esca....
Occhio alle condizioni sottoscritte nel contratto.
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Se avete la sfortuna di essere su di un toyota, o una landrover, o un pulmino che corre su quelle piste che attraversano la savana, soprattutto se il mezzo è guidato da un autista nero, fate prima testamento, poi fatevi il segno della croce e continuate tenendovi costantemente le mani sulle parte basse, per scaramanzia…
Sig. Rapanelli cosa le fa pensare che “i neri”non siano capaci di guidare?Lei è per caso un pilota di formula uno?
Comunque un grande imboccalupo alla raggazza in questione.
confermo ogni singola parola per esperienza personale corrono come se non ci fosse un domani e le agenzie debbono essere responsabili anche dei trasferimenti.
In Kenya, Uganda, Somalia ed Etiopia viene coltivato e consumato chat, una pianta che produce foglie contenenti alcaloidi ( per capirci la stessa sostanza presente nella cocaina ).
I driver sono tra quelli che ne fanno uso continuo per rimanere svegli e vigili.
Purtroppo il khat poi provoca euforia e senso di onnipotenza…. e le tragedie automobilistiche che ho visto in 9 anni che ho vissuto in quelle terre sono state centinaia.
Nell’arteria principale Nairobi-Mombasa circa 450km una volta ho contato 25 camion cappottati…. ed ho iniziato a contarli dopo che ne avevo visti diversi.
Il razzismo non c’entra nulla, ma si tratta di raccontare una verità : gli africani in Africa, dove non ci sono regole certe, alla guida hanno un livello di pericolosità molto elevato.
Per la gioia della polizia, il peggio della società, che ferma chi compie infrazioni alla guida, e per non ritirare la patente prende mazzette dalla mattina alla sera