di Luca Patrassi
Per due ore oggi pomeriggio l’operatrice del Centro antiviolenza Sos Donna di Macerata è stata sentita, come persona informata dei fatti, dai carabinieri che indagano sull’omicidio di Rosina Cassetti, avvenuto la sera della Vigilia di Natale nella sua abitazione di via Pertini a Montecassiano.
Due ore per riferire agli investigatori cosa avesse spinto un’anziana signora a chiedere aiuto ad un centro antiviolenza. Un’amica di Rosy aveva chiamato l’Sos Donna, che a Macerata ha sede in piazza Mazzini, e sabato scorso le due donne vi si erano recate ed avevano parlato con l’operatrice in questione. A lei Rosina Cassetti aveva esposto il suo malessere, aveva raccontato i suoi problemi ed insieme avevano deciso di fissare per martedì prossimo un appuntamento con il legale dell’associazione, l’avvocatessa Egle Asciutti. Martedì prossimo Rosy sarebbe andata dall’avvocatessa per decidere le mosse possibili per uscire da una situazione di grave difficoltà. All’appuntamento Rosy non è arrivata, vittima della furia omicida di un qualcuno che gli investigatori stanno cercando di identificare e per questo sono al lavoro giorno e notte dalla Vigilia di Natale. Nulla è emerso quanto ai contenuti delle dichiarazioni fatte dall’operatrice del centro antiviolenza, gli investigatori hanno mantenuto il riserbo più assoluto.
Intanto l’avvocata Egle Asciutti, attraverso un video (che pubblichiamo in alto), parla dell’incontro che avrebbe dovuto avere martedì con la vittima: «Nella mattinata di sabato 19 dicembre effettivamente la signora Rosina aveva contattato il centro antiviolenza Sos Donna di Macerata. Questo era avvenuto tramite una sua amica, la quale aveva chiamato materialmente il centro antiviolenza chiedendo un appuntamento per la signora Rosina. Entrambe erano state ricevute nell’immediatezza. Già alle 10 della stessa mattinata si erano recate al centro antiviolenza per avere un primo colloquio informativo e conoscitivo con l’operatrice, all’esito del quale la signora Rosina aveva anche chiesto la possibilità di avere un incontro con un legale per avere alcune informazioni. Avrei dovuto incontrarla io, come avvocata referente del centro antiviolenza, nel pomeriggio di martedì 29. Non posso quindi riferire ulteriori circostanze sia perché non ho avuto l’occasione, purtroppo, di parlare direttamente con la signora, sia perché evidentemente il contenuto di quel primo incontro e del racconto della signora con l’operatrice è oggetto di indagine».
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Ogni articolo un tassello in più. Se continua così, “Chi l’ha visto ” avrà molto da dire sui nuovi mostri. Certo che se le testimonianze riportate finora corrispondono a verità, bisognerà indagare su un rapporto talmente deteriorato da portare ad estreme conseguenze. Non è difficile immaginare un incidente poi mascherato dalla solita rapina dell’uomo ombra.