«Maceratese e Fermano vengano inseriti
nell’area di crisi industriale complessa»

CONFARTIGIANATO - Il vice presidente Lorenzo Totò: «L’esclusione rischia di vanificare gli sforzi che artigiani e imprenditori compiono quotidianamente per salvaguardare un’eccellenza manifatturiera, distintiva nel panorama del nostro Made in Italy»

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Lorenzo Totò, vice presidente Confartigianato Imprese Macerata, Ascoli e Fermo

 

«Non possiamo che accogliere positivamente l’inserimento dell’area di crisi industriale complessa del Piceno tra quelle che beneficeranno della decontribuzione. Ma ci auguriamo che tale misura sia ampliata quanto prima al Fermano e al Maceratese». E’ quanto dichiara in una nota Lorenzo Totò, vice presidente Confartigianato Imprese Macerata, Ascoli e Fermo. «I territori delle Marche del Sud stanno infatti subendo in egual modo gli effetti pesantissimi della crisi, che ha danneggiato il tessuto industriale. Effetti che sono stati aggravati pesantemente dalla pandemia, che ha costituito l’ennesima mazzata in un periodo in cui si lottava per la risalita – precisa -. Guardiamo al distretto calzaturiero, fiore all’occhiello della nostra produzione, che non può essere dimenticato. L’esclusione dall’area di crisi industriale rischia di vanificare gli sforzi che artigiani e imprenditori compiono quotidianamente per salvaguardare un’eccellenza manifatturiera. Distintiva nel panorama del nostro Made in Italy. La decontribuzione è fondamentale per risollevare le Mpi e l’artigianato: lo abbiamo detto, lo ribadiamo oggi più che mai. Confidiamo, allora, che l’inserimento dell’area picena sia solo un ulteriore passo nell’imminente ampliamento delle aree industriali delle tre province nel provvedimento. A nome di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo lanciamo un appello alla politica, regionale e nazionale, affinché possa sbloccare quest’impasse».

 



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