Il bar Cavour chiude dopo 55 anni:
«Il Covid ha accelerato la decisione»

MACERATA - I fratelli Ulderico e Laura Orazi, entrambi consiglieri comunali e titolari della storica attività, hanno serrato la porta con l'ingresso in zona arancione e non la riapriranno più: «Il dispiacere più grande che abbiamo è quello di non poter fare una festa d'addio per le migliaia di persone che sono passate da qui»

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Ulderico Orazi nel bar

 

di Federica Nardi

Chiude un pezzo di storia di Macerata. La porta del bar Cavour si è serrata lo scorso 15 novembre con l’ingresso nelle Marche in zona arancione, non ha riaperto al ritorno del “giallo” e non riaprirà più. Ad annunciarlo i soci del bar e fratelli Ulderico e Laura Orazi, che lì hanno lavorato ereditando l’attività dei genitori e che sono entrambi consiglieri comunali: lui in minoranza con Italia Viva e lei in maggioranza con la Lega. Una scelta che prima o poi avrebbero fatto «ma non così velocemente – ammette Ulderico Orazi -. Gli eventi hanno accelerato tutto per cui con grande dispiacere abbiamo deciso di chiudere. Tra il Covid, mia sorella che ha avuto l’incidente e ha ancora diversi mesi per recuperare e mia moglie che ha avuto un incidente domestico…Io sono 42 anni e 10 mesi che sto dietro al bancone, mi auguro di godermi la pensione. Un dispiacere grande, perché dopo 55 anni in quel posto c’è una parte di cuore. Il bar era stato aperto dai miei genitori nel 1965, dopo ci abbiamo lavorato io, Laura e l’altra nostra sorella Diana che però dieci anni fa ha deciso di smettere».

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Il bar Cavour

Il bar per adesso non riaprirà nemmeno sotto un nuovo nome. «Riconsegniamo la licenza – spiega Orazi -. Non è stato nemmeno semplice adesso cercare acquirenti. Inoltre la padrona rivuole il locale alla fine dell’anno. Il dispiacere più grande che abbiamo è quello di non poter fare una festa d’addio per tutti i clienti. Migliaia di persone che sono passate da noi o che ci conoscono».

Adesso il pensiero degli Orazi infatti va a loro: «Ringraziamo tutti i clienti che hanno varcato in qualche modo la soglia del bar Cavour per degustarsi un buon caffè, o un buon primo o un bel piatto preparato da Laura. La nostra è stata una vita passata dietro al banco dove negli anni è cambiato il modo di gestire il bar. Si era iniziato con caffè e “cicchetto”, poi l’era dei sandwhich e tramezzini, poi il gelato artigianale, abbiamo fatto un po’ tutte le tipologie di bar fino a terminare con i pranzi veloci e la cucina. Il bar è stato per decenni il punto di ritrovo di tutti. Tutte le comitive e le persone si trovavano lì per il cinema o la partita». Tra gli episodi memorabili Orazi ricorda «un capodanno con 20 metri di fila fuori e 700 paste vendute». E poi «la festa dei 50 anni di attività. Abbiamo rivisto tanti vecchi clienti che sono venuti a trovarci ed è stata una cosa bellissima».

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La festa dei 50 anni del bar Cavour

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I primi titolari, i genitori dei fratelli Orazi: Alfredo e Maria

Una famiglia, tre consiglieri Nel “partito” degli Orazi entra la nipote

 



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