Sono più di 50 le donne del Pd della provincia di Macerata che accusano il Comune di Civitanova di avere strumentalizzato la giornata contro la non violenza sulle donne.
«E’ da poco trascorsa la giornata del 25 novembre, quest’anno più in silenzio del solito. È per noi necessario spendere qualche parola di chiarimento e di sottolineatura della necessità di operare con grande responsabilità intorno alla giornata appena trascorsa, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Essa non è infatti solo una giornata commemorativa. Anzi. Essa è la giornata che si può cogliere per fare il punto della situazione, riprendere in mano la rete dei rapporti istituzionali e dei servizi coinvolti o – come oggi richiede il contesto di pandemia – per contestualizzare un fenomeno purtroppo perdurante e radicato nella nostra cultura profonda, legato a visioni sbilanciate e non paritarie di ruoli e riconoscimenti della dignità dei generi. Il 25 novembre è stato infatti un risultato di anni di associazionismo femminile che ha lavorato tenacemente a rendere evidente la violenza contro le donne consumata nella nostra società e nel chiuso delle pareti domestiche (anche con il contributo di alcune personalità coraggiose e capaci professionalmente come per es. la giudice Tina Lagostena Bassi). Un fenomeno che un becero moralismo diffuso preferiva tacere e che invece è lentamente emerso fino a diventare innegabile anche grazie all’azione di quelle istituzioni che hanno assunto consapevolezza e messo in atto politiche dedicate. Allora, è inqualificabile e offensivo che si lasci cadere non solo la ricorrenza civile, ma l’occasione di fare qualcosa in più e meglio, magari con chi opera nel settore che bene sa come meglio possono contribuire le istituzioni».
Le firmatarie stigmatizzano in particolare quanto accaduto a Civitanova: «E’ successo infatti che in varie forme e in più luoghi si stia cercando uno stravolgimento di significato del fenomeno della violenza sulle donne. Esemplare in negativo è ciò che è successo per esempio a Civitanova, dove con un’iniziativa assai discutibile e con grande cinismo politico si è utilizzato il 3 dicembre (Giornata internazionale delle persone con disabilità) per una tardiva celebrazione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. “Civitanova città con l’infanzia affronta il tema del diritto. Diretta streaming ieri in occasione delle Giornate internazionali contro la violenza sulle donne e diritti dell’adolescenza”».
Le Donne Democratiche contestano anche la scelta dell’ospite Giuliano Guzzo, sociologo e scrittore, che fa parte dell’Equipe Nazionale Giovani del Movimento per la Vita italiano e in particolare contestano un suo post sull’aborto. «Uno scambio di fenomeni e contesti diversi che serve solo ad una marcata strumentalizzazione, la qual cosa diventa esplicita nel momento in cui si è invitato a parlare chi dice che l’aborto è la prima causa del femminicidio, mentre le già 80 donne uccise da mariti, compagni o ex dall’inizio dell’anno ci pare dicano altro.
Dicono senza dubbio che in realtà le azioni prevaricanti e violente di quegli uomini uccidono donne che ritengono di loro proprietà e nel farlo distruggono la famiglia oltre a traumatizzare senza ritegno anche i minori presenti troppo spesso, perché proprio la costrizione ulteriore a cui la pandemia conduce non fa che aggravare le situazioni familiari in bilico, con conseguenze terribili per le donne coinvolte e per i loro figli che assistono la violenza».
Il documento è firmato da 54 donne: Silvia Agnani, Cristina Arrà, Egle Asciutti, Francesca Bury, Loredana Bury, Paola Casoni, Paola Castricini, Anna Cerquetti, Antonella Ciccarelli, Stefania Colotti, Anna Consolati, Antonella Contigiani, Ninfa Contigiani, Sonia De gaetano, Lucia De Luca, Giulia Foglia, Ornella Formica, Mirella Franco, Sara Giannini, Daniela Grassetti, Lidia Iezzi, Cettina Lovascio, Irene Manzi, Elisabetta Marchegiani, Miriana Mazzolini, Tiziana Morresi, Angela Ortolani, Martina Ortolani, Paola Ottaviani, Giada Palmieri, Cesarina Pazzelli, Roberta Pennacchioni, Cinzia Pennesi, Federica Pottetti, Caterina Pucci, Anna Quercetti, Luciana Renna, Loredana Riccio, Caterina Rogante, Mirta Romagnoli, Giuliana Sacconi, Francesca, Salomoni, Lucia Salomoni, Pina Salomoni, Giovanna Salvucci, Alessia Scoccianti, Stefania Settimi, Laura Silvetti, Katia Soldini, Vera Spanò, Mirella Staffolani, Ludovica Tempestini, Valentina Ugolinelli e Bianca Verrillo.
l aborto è comunque una grandissima piaga . Uccidere una vit ache nasce non è bello. davvero è inumano. Tutti ci indigniamo per la pena di morte ma quello ch enon capisco è come è possibile che spesso quelli che dicono a destra e a amanca di essere contro la pena di morte poi sono abortistio convinti. Se si lriseptta la vita ed il suo valore, lo si deve rispettare sempre non solo quando torna utile per ragioni elettorali
Anche il femminicidio comunque è una grossa piaga!
Beh. Niente di nuovo. In una regione governata da partiti pieni di fascisti, cosa ci si poteva aspettare? Qualcosa di diverso? La maggioranza dei marchigiani l'ha voluti, e ora fanno quello che sono, tutto qui. Schifo.
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…quindi secondo le “donne democratiche” (chi saranno mai, poi!?), a parlare nelle celebrazioni della giornata contro la violenza femminile, possono essere solo coloro che politicamente la pensano in un certo modo!! Certo che queste “donne democratiche” sono proprio democratiche assai, eh!! gv p.s.: chissà chi è che…strumentalizza!?