Mareggiata, affonda barca di 5 metri
Santori: «Serve intervento al pontile»

CIVITANOVA - Affondamento al moletto Levante. Il vento di grecale da nord est e la mareggiata hanno provocato danni al punto più esposto del porto

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L’imbarcazione affondata

 

Mareggiata, affonda un’imbarcazione ormeggiata nel pontile Levante di Civitanova. Torna più che mai urgente il tema della messa in sicurezza del porto, Santori de Il Madiere: «Deve diventare la vera priorità dei prossimi interventi».

barca-affondata-1-300x400Il mare mosso con vento da nord est che ha caratterizzato le ultime 24 ore ha portato a una scia di danni al porto da Civitanova. Nelle ultime 48 ore si sono verificate le condizioni da sempre temute dai diportisti: mare grosso e vento di grecale che si abbatte all’interno della zona del club vela e della zona portuale dove sono presenti i moletti le onde dei moti marini provocando oscillazioni che spesso si tramutano in danni e affondamenti.

E’ quanto accaduto diversi anni fa e in parte anche nella giornata di ieri quando una barca di 5 metri ormeggiata al pontile Levante, più esposto alle onde provenienti dall’imboccatura, è affondata durante la mareggiata.

«Il fatto è grave e si presta ad alcune considerazioni che possono tornare molto utili nel momento in cui, dopo il recente incontro promosso dall’Ammiraglio Moretti, ci si accinge ad avviare il confronto con la Regione sulle opere necessarie ad affrontare il tema della sicurezza del nostro porto – sostiene Gianni Santori dell’associazione che riunisce tutti gli associati dei moletti – bisogna uscire dal vago prendendo atto che in occasione di una mareggiata il problema della sicurezza ce l’hanno solo i diportisti perché il resto delle imbarcazioni sono perfettamente al riparo. Di conseguenza, il faro che deve orientare i prossimi interventi, non può essere che la sicurezza delle persone e delle barche che sono ormeggiate nella parte più pericolosa del porto, di fronte all’imboccatura. In secondo luogo vanno considerati non solo gli effetti più macroscopici come l’affondamento di una barca ma anche i danni rilevanti e meno apparenti che il moto ondoso, costantemente presente in quella parte del porto, provoca alle strutture come una usura abnorme che i pontili, gli ormeggi e le stesse unità da diporto subiscono tutto l’anno e che una forte mareggiata porta inesorabilmente allo scoperto. E’ anche un problema di sicurezza delle persone: quando un diportista vede in pericolo la propria barca l’istinto di fare qualcosa per salvarla può diventare irresistibile ma mettere piede sui pontili galleggianti in occasione di una mareggiata può essere molto pericoloso per la stessa incolumità delle persone. Sono troppi anni che aspettiamo interventi, che quello di ieri sia l’ultimo affondamento a cui abbiamo dovuto assistere».

(l.b)

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