Il cantiere della nuova fabbrica a Vallecascia con le case vicino
«Il 10 novembre la Giunta ha approvato un atto di indirizzo politico-amministrativo tramite cui il Comune di Montecassiano intende procedere ad una variante al vigente Piano Regolatore Generale, fondamentale strumento urbanistico che regola l’attività edificatoria, appositamente per la frazione Vallecascia». A dirlo Leonardo Catena, sindaco di Montecassiano, dopo la battaglia anche legale intrapresa dai residenti del borgo di Valle Cascia contrari al cantiere che sta realizzando una fabbrica di pvc a pochissima distanza dalle case. I cittadini hanno presentato ben due ricorsi al Tar delle Marche, chiedendo la sospensione dei lavori.
Leonardo Catena
Catena, che ha sempre detto di non essere stato a conoscenza della fabbrica fino a cose ormai fatte, con tensioni anche con i cittadini del comitato informale che si è costituito per ostacolare l’opera, riconosce il loro ruolo attivo in questa decisione della Giunta: «Grazie anche alla spinta che i ragazzi dei Fumi della Fornace, nonostante la confusione e fraintendimenti della fase iniziale, hanno impresso ad una discussione e ad un percorso già nelle intenzioni dell’amministrazione come sanno bene gli Uffici comunali e il Commissario liquidatore dell’ex fornace. In particolare, l’amministrazione comunale ha avviato l’iter per l’approvazione della variante con l’intento di coinvolgere il più possibile i cittadini nella sua fase di iniziale redazione. Al fine di incentivare la collaborazione di chiunque abbia interesse, anche alla tutela degli interessi diffusi, a presentare suggerimenti e proposte (che potranno comportare anche la modifica delle vigenti Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale) ed attuando quanto più possibile il principio di “urbanistica condivisa” o “urbanistica consensuale”, si invitano i cittadini a presentare osservazioni, precisazioni o correzioni. Tali proposte potranno pervenire in Comune da oggi fino al 16 febbraio 2021, tramite pec (comune.montecassiano@emarche.it) o consegnate a mano all’ufficio protocollo, utilizzando la modulistica scaricabile dal sito del Comune».
Alcuni dei residenti che hanno attenzionato la questione
Prosegue Catena: «Nei giorni seguenti sono arrivati a protocollo due ricorsi indirizzati al Tribunale amministrativo regionale delle Marche, ipotesi che (così come detto in occasione dei due incontri avuti) potevano percorrere i cittadini. Leggendo entrambi i ricorsi emerge, secondo gli stessi ricorrenti, che: 1.“la procedura autorizzativa seguita dal Suap ha espunto il ruolo del e le funzioni del Sindaco” e 2. “il Titolo Unico è stato emesso senza il coinvolgimento del Sindaco”. Servivano dei legali, come provavo a suggerire, per capire fino in fondo la bassezza delle speculazioni politiche di qualche “politico” locale che è abituato a infangare e calunniare le persone per giustificare l’assenza di idee e argomentazioni fondate. Non entro nel merito dei ricorsi perché non ho competenze in materia. Tuttavia, constato che alcuni dei ricorrenti che per due mesi hanno gettato discredito sulla mia persona e mi hanno descritto come il principale responsabile della vicenda ora mettono nero su bianco che il sindaco non ha preso parte all’iter amministrativo, cosa che ho cercato in ogni modo di spiegare. Meglio tardi che mai. Non mi aspetto delle scuse, mi basta che sia emersa la verità con tanto di sottoscrizioni sotto. Resto fiducioso che gli uffici comunali abbiano svolto correttamente il loro lavoro, se invece emergessero degli errori questi sarebbero addebitabili a erronee interpretazioni normative e non ad altro. Mi auguro che altrettanto abbiamo fatto gli altri enti che con i loro pareri hanno orientato il rilascio del Titolo Unico.
A questo punto spetta al Tar determinare se i pareri degli enti preposti e il Titolo Unico rilasciato in base a questi pareri siano stati prodotti correttamente da un punto di vista normativo e procedimentale».
L’ex fornace Smorlesi
Infine Catena comunica che «da poche settimane sono venuto a conoscenza di due richieste, sempre rivolte agli uffici e non al sottoscritto (per essere chiari sin da subito), per la realizzazione di due parchi fotovoltaici a Vallecascia. Il primo impianto previsto nel perimetro dell’ex fornace a sud dell’area è stato autorizzato dalla Provincia. Anche in questo caso la normativa non prevede una mia autorizzazione, bensì quella degli uffici provinciali una volta raccolti i pareri di altri enti (tra cui l’Utc comunale). Sul secondo impianto sempre previsto a Vallecascia fuori dal perimetro dell’ex fornace, considerando che in questo caso servirebbe una delibera consiliare, ho già comunicato agli interessati e agli uffici comunali e provinciali che a tutela del paesaggio e dell’ambiente non rilasceremo parere favorevole».
Fabbrica in costruzione sul terreno ex Smorlesi, residenti di Valle Cascia dal sindaco
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