Il taglio del nastro
di Monia Orazi
Torna a rivivere dopo decenni il fontanile di Pioraco, costruito nel 1911 all’ingresso della cartiera, dove le donne andavano a lavare i panni fino a mezzo secolo fa. Il merito di questa rinascita va alla fondazione Carima che ha messo i fondi necessari al recupero dell’opera, che versava in pessime condizioni, vittima di incuria ed abbandono dopo un intervento di restauro effettuato nel 1993 dai soci del gruppo speleologico Alvap.
Rosaria Del Balzo Ruiti, presidente della Fondazione Carima
Questa mattina alla presenza di Rosaria Del Balzo Ruiti, presidente della Fondazione si è tenuto il taglio del nastro. La banda di Pioraco ha suonato l’Inno d’Italia e subito dopo don Cherubino Ferretti ha dato la sua benedizione. Spiega l’architetto Attilio Mogianesi che ha curato il progetto di recupero: «Abbiamo recuperato la struttura portante del monumento, il tetto in legno di castagno con le scandole in larice, ripristinato il sistema idrico. Questo è un luogo storico per la comunità di Pioraco, dove le donne venivano a lavare i panni. Con la nuova copertura è stato dato qualcosa in più, sarà la porta di accesso al sentiero dei Vurgacci». La Soprintendenza ai beni culturali, rappresentata dall’architetto Pierluigi Salvati, ha posto il vincolo sul fontanile, diventato ormai un bene vincolato. «Questo è un luogo caro ai nostri nonni – ha detto Matteo Cicconi sindaco di Pioraco – ringrazio le maestranze della ditta Stella che hanno eseguito un lavoro di grande qualità, Emiliano Marinsalta per il legno, la fondazione Carima e tutti coloro senza cui questo non sarebbe stato possibile». Ha aggiunto la presidente Rosaria Del Balzo Ruiti: «Pioraco è un luogo a me molto caro, a casa ho una foto dei miei genitori giovani che si davano un bacio su quello che oggi è il ponte del bacio, lì è nata la loro storia d’amore. Come fondazione ci siamo adoperati per il recupero del fontanile perché siamo vicini ai Comuni della provincia, nella salvaguardia e nel ripristino dei beni culturali. Questo lavatoio rappresenta un simbolo di femminilità operosa è un momento importante, che segna la rinascita di un monumento che versava in pessime condizioni. Siamo in prossimità del fiume, l’acqua è di passaggio come lo sono le nostre vite».
Anche il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli è andato a Pioraco
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