di Mauro Giustozzi
Volerà da via Piave, o meglio piazza Marconi, direttamente alle ex Casermette, oggi campus scolastico, ma per decenni luogo simbolo del capoluogo come sede della scuola addestramento reclute dell’Aeronautica militare. E’ il monumento, un’ala di aereo, che fu inaugurato nel 1996 dall’allora sindaco Maulo e posto a ricordo degli uomini e dei reparti dell’Aeronautica Militare Italiana che hanno vissuto od operato nella provincia di Macerata. In particolare nel capoluogo dove per oltre 40 anni sono passati centinaia di migliaia di giovani per la leva militare, per la maggior parte un momento della loro vita giovanile prima di intraprendere quella da adulti, per tanti altri l’occasione per intraprendere la carriera militare. Ma anche in ricordo dell’altra base dell’aeronautica sul nostro territorio, ovverosia quella di Porto Potenza Picena. Alla base del monumento la lapide posizionata dall’associazione Arma aeronautica, sezione di Macerata ‘Comandante Ludovico Censi’ e sul basamento fanno bella mostra di sé alcuni stemmi. C’è quello della scuola specialisti A.M. Macerata con il motto ‘Opero silente’, quello del 14° Cram recante la dicitura ‘Odio perdere’, lo stemma della Saram con ala e costellazione e un altro con su scritto ‘Virtute siderum tenus’.
Da stamattina camion, gru, escavatore e operai sono al lavoro per sradicare il monumento da quel luogo seminascosto, e sconosciuto anche a molti maceratesi, per essere trasferito nei pressi del nuovo campus scolastico alle Casermette. E’ un progetto che era stato portato avanti dalla giunta Carancini e che si concretizza, ironia del caso, proprio mentre il suo successore, il nuovo sindaco Sandro Parcaroli, prende le redini amministrative della città. Proprio il giorno dell’inaugurazione delle scuole alla Casermette il sindaco Carancini aveva fatto cenno a questa ipotesi, riportare all’interno dell’area un segno che potesse ricordare il glorioso passato dell’Aeronautica che per tanti decenni fu la vera e propria industria principale di Macerata visto il movimento che creava sia per la presenza di giovani che effettuavano l’addestramento militare che per l’arrivo di famiglie ed amici in occasione del giuramento che riempivano la città. Fatte le debite proporzioni quello che accade oggi con l’università e le lauree. L’ala dell’aereo che torna alle Casermette rappresenta un simbolo per ricordare alle future generazioni che in quel luogo, ora dedicato all’istruzione, si sono formati nella scuola dell’Aeronautica, in oltre 40 di storia, tanti giovani sia da avieri che da sottufficiali. Il progetto di fattibilità era già stato redatto e l’idea dell’amministrazione, condivisa anche con il consiglio comunale, era stata quella di trasferire l’ala in quel luogo che dallo scorso gennaio era tornato fruibile per la città. L’ala verrà trasferita all’ingresso delle Casermette, entrando da via Roma sulla destra, in uno spazio che si vedrà da fuori anche passando con l’auto. Nel progetto, accanto all’ala dell’aereo, era prevista anche la presenza di un cippo in cui raccontare la storia che è passata in quel pezzo di città oltre che un’asta con il tricolore e delle panchine a disposizione dei cittadini.
(foto di Andrea Del Brutto)
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Sono contentissimo di questo evento, ottima decisione per ricordare il passato di questo luogo, sono emozionato, ho trascorso gran parte della mia vita militare in questo luogo dove una volta vi era una caserma dell’Aeronautica Militare, varcai il cancello nel lontano 6 ott. 1975, come allievo, poi come personale del Q.P., fino alla sua triste chiusura. fu costituita nel lontano 1948, come Centro Istruzione Reclute, poi nel nel 1952 Scuola Specialisti, per ultimo nel 1977 Scuola Addestramento Reclute fino alla chiusura definitiva. Tanti giovani, che hanno svolto il loro servizio militare ricordano questa scuola con tanto affetto,
e dei loro famigliari che erano presenti ai vari giuramenti, Quanti ricordi. GRAZIE A TUTTI COLORO CHE SI SONO RESI PARTECIPI PER REALIZZARE TUTTO QUESTO.
direi semplicemente: era ora. La vecchia locazione così nascosta non poteva essere un luogo di ricordo e di memoria per tutti perchè non era visibile.