di Gianluca Ginella
«Non ricordo quello che è successo, avevo bevuto», così il romeno arrestato ieri dalla polizia dopo una aggressione alla farmacia Filipponi di Macerata, che ha scelto di non rispondere alle domande nel corso dell’udienza di convalida che si è svolta oggi in tribunale. L’uomo, Ion Maki, starà in carcere.
Il giudice ha visionato il filmato di quanto accaduto in farmacia ieri pomeriggio, che è stato prodotto dal pm Francesca D’Arienzo. L’uomo, che fino a pochi giorni fa ha fatto il pastore, ora si era spostato a Macerata. Ieri ha seguito per strada un passante, Claudio Biagiola, che prima ha afferrato per una spalla e poi ha seguito fin dentro una farmacia dove l’uomo si è rifugiato per paura. Il 35enne è entrato in farmacia con una bottiglia di birra. Ha urlato frasi senza senso e nel frattempo Biagiola si è rifugiato dietro al bancone. A quel punto il romeno ha tirato la bottiglia, vuota, verso Biagiola, e ha colpito una vetrinetta. Poi è andato dietro al balcone, e si è seduto sopra di lui, tenendolo schiacciato a terra.
Un farmacista è riuscito a convincerlo ad uscire, nel frattempo è arrivata la polizia in via Garibaldi. Maki ha poi reagito all’intervento degli agenti, mandandone due all’ospedale (per entrambi la prognosi è di 7 giorni). Ad aiutare i poliziotti è intervenuto il dipendente di una impresa edile, Haj Mohamed Jamel, 39 anni, tunisino che vive a Macerata. L’uomo, quando ha visto gli agenti che cercavano di bloccare il romeno li ha aiutati, mostrando uno spiccato senso civico. Alla fine i poliziotti (hanno operato sia la Squadra volanti che la Squadra mobile) l’hanno portato in questura e in seguito arrestato. «L’uomo ha cercato di nascondersi nel mio cantiere – dice il proprietario, Andrea Cardarelli – ma era molto grande fisicamente e in uno stato di manifesta aggressività. Mi sento di ringraziare i due agenti che sono intervenuti con grande coraggio e determinazione in una situazione di grande pericolo. Sono inoltre orgoglioso di Jamel, un ragazzo tunisino che lavora duramente con me da ormai sei anni, e in quella situazione di generale spavento, ha aiutato gli agenti a bloccare l’uomo».
Oggi Maki è comparso in tribunale con l’accusa di violenza privata, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale. Il romeno, difeso dall’avvocato Mirela Mulaj, ha chiesto scusa per ciò che ha fatto. Il pm ha prodotto i filmati di quanto accaduto ieri in farmacia, che sono stati visionati dal giudice Federico Simonelli. L’accusa ha poi chiesto la custodia cautelare in carcere per Maki e il giudice ha accolto la richiesta. Maki starà in cella al carcere di Montacuto di Ancona. L’udienza è stata poi rinviata al primo ottobre.
Aggressione alla farmacia Filipponi, entra ubriaco e semina il caos Due poliziotti in ospedale
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…poverino, ha perso la memoria!! Be’, in effetti può succedere quando si ha torto marcio, e già, marcio, è anche scientificamente provato, si si, molto provato!! gv
Se il rumeno mena, il punico punisce…
Noi fummo da secoli
calpesti, derisi,
perché non siam popolo,
perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l’ora suonò.
CORO
Uniamoci, amiamoci,
l’unione e l’amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per D.io,
chi vincer ci può?