«Digitalizzazione e green economy
sono le strade da seguire,
non il Reddito di cittadinanza»

MACERATA - Il presidente di Confindustria, Domenico Guzzini, ha presentato le iniziative che si svolgeranno al Matt. «Questa struttura darà spazi ai giovani talenti per crescere e alle aziende per formarsi. Vogliamo creare sviluppo»

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La presentazione al Matt. Seduto al tavolo Domenico Guzzini

 

di Luca Patrassi

Una presentazione firmata dalla territoriale maceratese di Confindustria quella di oggi per il “Matt”, fresco di riallestimento mentre il taglio del nastro era avvenuto a luglio alla presenza degli amministratori comunali. Oggi a presentare i contenuti del “Matt” è stato, negli spazi dell’ex mattatoio di via Panfilo, il presidente di Confindustria Macerata Domenico Guzzini. «Questa struttura permetterà un approccio più agevole alla trasformazione digitale, darà opportunità e spazi fisici di lavoro ai nostri giovani talenti e permetterà alle aziende di formarsi e di crescere per intercettare quelle che sono le parole guida in termini di risorse appena ribadite dai vertici della Comunità europea: digitalizzazione e Green economy.

confindustria-4-650x366Sono queste le strade che dobbiamo percorrere, non quelle del reddito di cittadinanza che non producono nulla, ancor meno ricchezza ed occupazione. Il Covid, e il lockdown conseguente, ci ha fatto vedere un mondo nuovo sul fronte della trasformazione digitale, un mondo che è stato subito afferrato dalle aziende che al loro interno avevano strutture e risorse umane per intercettarlo. Oggi siamo qui per aiutare tutte le aziende a creare sviluppo sfruttando le nuove tecnologie, siamo in una struttura che oggi è la più qualificata e non solo in un ambito regionale, siamo qui per formare giovani imprenditori e manager». Il Matt, la sigla richiama la funzione originaria della struttura che era quella di mattatoio e sintetizza la sua nuova identità (Macerata, artigianato, tecnologia e territorio), sarà uno spazio destinato alla creatività imprenditoriale dei giovani, che potranno trovare luoghi di lavoro con accesso a tecnologie internet, ma anche sperimentare occasioni di incontro e partecipare a incontri. Troveranno ospitalità e spazi anche cinque start up finanziate dal Comune. Presentazione dei contenuti a cura di Gregorio Di Leo, co-founder della Wyde, la società milanese che gestirà il Matt che è strutturato su due livelli: trenta postazioni mobili a disposizione di chi vorrà  lavorare e cinque uffici per le aziend. Al piano superiore una sala convegni. Suggestiva la presentazione delle nuove frontiere dell’innovazione tecnologica e dell’analisi dei dati fatta da Giorgio Di Tullio che è partito dai pollici, l’inappellabile pollice verso, degli antichi romani per toccare gli indici usati da chi invia messaggi social con poca destrezza ed arrivare di nuovo ai pollici dei nativi digitali, notoriamente più agili nelle navigazioni e nelle comunicazioni tecnologiche. Si è poi parlato di anfiteatri digitali e di piattaforme ultratecnologiche per le aziende. «Abbiamo nelle Marche giovani talenti da far entrare nelle aziende che vogliono fare questi lavoro ed oggi sbattono la testa contro i muri o sono costretti a prendere l’aereo e andarsene. Le aziende devono cercare i migliori talenti ma non per la produzione di domani, quanto per quella che sarà necessaria e chiesta dai mercati tra cinque e dieci anni». Un messaggio di speranza rilanciato dal presidente di Confindustria Domenico Guzzini. Lavorare oggi pensando all’impresa tra dieci anni.

Taglio del nastro per il Matt, “ecosistema urbano” per le nuove imprese



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