Ci sono quattro stanze nuove di zecca al museo dei fossili di Gagliole, che accoglie oltre tremila tra minerali e reperti fossili di dinosauri, tra questi spiccano un “cugino” del mostro di Loch Ness ed il mososauro, un imponente rettile marino lungo oltre cinque metri, vissuto 70 milioni di anni fa. Un piccolo “miracolo” nelle consuete lungaggini burocratiche italiane, quello che ha portato a novembre all’approvazione del progetto da parte del Comune di Gagliole, alla concessione di un contributo regionale di ventimila euro con i fondi del settore Cultura, allo svincolo di quattro locali di proprietà comunale, ex case popolari, attigui alla sede del museo, gestito dalla fondazione Oppelide, nato dalla passione di Paolo Paoletti e del figlio Michele.
Otto mesi per fare tutto, con i lavori durati due mesi e mezzo interrotti dal Covid e di recente portati a termine. In attesa dell’inaugurazione ufficiale, prevista entro poche settimane, è tempo di ringraziamenti.
«Punto di riferimento per le attività didattiche con le scuole e preziosa risorsa turistica per la comunità, il museo espone nelle sue sale circa tremila reperti fossili e minerali, per la maggior parte di provenienza locale e, grazie al suo ricco patrimonio storico culturale, rappresenta una leva per lo sviluppo economico, attraverso il rafforzamento delle filiere imprenditoriali ad esso collegate e gravemente danneggiate dagli eventi sismici del 2016 », si legge nella daliber regionale di concessione del finanziamento di 20 mila euro. «Ringrazio la Regione, il comune di Gagliole e quanti hanno permesso l’ampliamento del museo – dice Paolo Paoletti, presidente della fondazione Oppelide che gestisce il museo – un plauso per la concessione dei locali e per lo svincolo della destinazione d’uso, in otto mesi è stato fatto tutto, a breve faremo l’inaugurazione ufficiale».
(Mo. Or.)
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E’ un museo veramente molto bello e istruttivo. Ha contribuito a ridare vitalità a questo bel borgo dell’alto maceratese che offre anche altre cose interessanti. Grazie alla famiglia Paoletti, che ha lavorato decenni per la creazione e lo sviluppo di questo utilissimo punto di riferimento per tutte le scuole.