di Luca Patrassi
Che sia una scelta dalle implicazioni economiche importanti per i destinatari lo si deduce dalle imponenti campagne pubblicitarie di sostegno. L’indicazione da parte dei contribuenti italiani del destinatario dell’otto per mille delle imposte sui redditi vale ogni anno una cifra che oscilla attorno a 1,3 miliardi di euro. La quota di stragrande maggioranza – attorno all’80% mediamente – va alla Chiesa Cattolica, lo Stato gira attorno al 14% guardandosi bene dal fare campagne di comunicazione, poi ci sono altri undici possibili destinatari che si dividono il resto, dai valdesi alla comunità ebraica.
Il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia ha da poco pubblicato gli ultimi dati, quelli 2018: si conferma il calo, lento ma costante, della preferenza accordata alla Chiesa Cattolica e l’incremento della quota allo Stato, nonostante appunto non faccia alcuna mossa per informare i cittadini. La quota dell’otto per mille dell’Irpef vale 1,3 miliardi di euro (con variazioni da un anno all’altro), per il 77% è attribuita alla Chiesa cattolica, per il 16.5% allo Stato e per il resto ad altre 11 confessioni religiose che hanno siglato un’intesa con lo Stato. A esprimere una scelta in genere sono 4 contribuenti su 10 ma i fondi vengono assegnati comunque in misura integrale, proporzionalmente alle scelte espresse da chi firma, a differenza della quota del cinque per mille dell’Irpef, che viene invece ripartita solo per la quota di imposta corrispondente alle scelte espresse dai contribuenti con la dichiarazione. L’ultima statistica disponibile su base regionale è quella per le dichiarazioni dei redditi 2016: i contribuenti nelle Marche sono stati 1,1 milioni, quelli che hanno espresso una scelta sono stati 523mila. Di questi 89.116 hanno destinato l’otto per mille allo Stato e 414.934 alla Chiesa cattolica.
Alla chiesa??? Ma stanno fuori come un balcone!!!!
"Ma sci, sta tanto sciupati pori cocchi"
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“chi donarlo” oppure “a chi donarlo”?
Curiosa legge… se ti astieni, la Chiesa si prende quasi tutti i soldi lo stesso… è difficile spiegare quel che non si può capire.
Per Pavoni. In effetti sarebbe più logico che una scelta non fatta si traducesse in una mancata erogazione dell’8 permille e non in una redistribuzione in proporzione alle scelte espresse.
Il povero Quinzio che la Bibbia studiava con passione e soprattutto con serietà ha scritto:
”Nessuno può servire due padroni, non potete servire D.io e Mammona. Non si tenta forse di seguire due padroni quando si cerca un contemperamento tra le esigenze di D.io e le esigenze imposte dalla condizione dell’uomo nella storia, dalla logica mondana del possibile, dell’utile, del calcolo che ha come metro di misura il denaro, Mammona? Non sapete che amare il mondo è odiare D.io? Chi vuol essere amico del mondo si rende nemico di D.io. Pensate forse che la Scrittura dica invano che D.io ama di amore geloso? Giacomo 4 4-5. Il Signore insegna chiaramente che in nessun modo è possibile attribuire legittimità all’ordine della logica mondana, farla coesistere con la logica divina. Non è lecito gestire banche per finanziare la predicazione del Vangelo. L’ambito mondano non è un terreno neutro e soltanto tecnico al quale applicare le buone intenzioni cristiane, ma il dominio di Satana principe di questo mondo e d.io di questo mondo. 2 Corinzi 4,4. Venti secoli cosiddetti cristiani lungo i quali Mammona ha sempre più accresciuto il suo dominio confermano che Mammona è più potente delle buone intenzioni dell’uomo e che la salvezza che D.io dà non consiste nel sostenere con benevola provvidenza la vita dei suoi fedeli nel mondo.”
Secondo me l’8 x mille la Chiesa gli deve dare ai terremotati che da 4 anni stanno vivendo le pene DELL’INFERNO e non tenersene x se facendo arrivare in Italia gli immigrati sui barconi fantasmi.