Un’infermiera in servizio all’ospedale di Macerata (foto di Fabio Falcioni)
Positivi al coronavirus per due mesi, marito e moglie ringraziano il personale sanitario. È il messaggio che il lettore Paolo Zampaloni ha voluto lasciare alla segreteria del Distretto sanitario (Ddt) di Macerata, a nome di chi ha dovuto affrontare il Covid-19 in tante forme diverse. «Scrivo queste due righe al termine di un periodo molto difficile per me, la mia famiglia e per il genere umano in generale. Un periodo in cui le certezze della normale quotidianità vengo a mancare completamente – si legge nella lettera firmata da Zampaloni – Non sto qui a raccontare e commentare tutto quello che è successo da febbraio ad oggi, riguardo il coronavirus, questo purtroppo è un fatto noto a tutti. Vorrei però scrivere qualcosa, come minimo ringraziamento, riguardo l’enorme professionalità e la completa dedizione e cortesia, nonché organizzazione eccellente, che il personale del Ddt di Macerata ha messo a disposizione della gente comune alle prese con il virus che purtroppo ha mietuto centinaia di migliaia di vittime in tutto il mondo. Io e mia moglie siamo stati infatti “impegnati” col virus dall’8 aprile ai primi di giugno. Sono stati giorni lunghissimi nei quali abbiamo avuto sintomi diversi, fortunatamente non gravi, che però ci hanno messo a dura prova. Abbiamo effettuato i tamponi al Distretto di Macerata e subito abbiamo notato, in un clima surreale da film di fantascienza, la gentilezza e la comprensione del personale impegnato in quei giorni. Il test non è stata una cosa molto piacevole dal momento che ti viene infilato un tampone sia in gola che nel naso. Invece gli operatori sono stati accorti e gentili con noi, e soprattutto professionali. Hanno compreso il disagio e le problematiche che ci comportava». Paolo e consorte, di test, ne hanno dovuti fare molti, ma dalla loro parte hanno sempre avuto il supporto degli operatori. «Ogni volta che il personale della segreteria del Ddt di Macerata ci ha avvisati delle convocazioni e soprattutto degli esiti degli esami (purtroppo molte volte positivi) lo hanno fatto con molta cura e comprensione, capendo a pieno il nostro disagio. Anche quando chiamavamo per cercare di avere gli esami prima possibile, vista la preoccupazione del momento. Non voglio dilungarmi, da ringraziare ce n’è ancora. Però mi piaceva almeno far sapere queste cose – conclude -, dato che si cerca sempre di gettare fango addosso alla gente invece che fare un plauso a chi se lo merita».
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