Dalla Bulgaria per rubare nei capannoni,
banda di ladri in manette

NOVE ARRESTI dopo l'operazione dei carabinieri di Siena. Sarebbero gli autori di quaranta furti commessi in tutta Italia, per un bottino complessivo di circa 2 milioni di euro. Nelle Marche avevano colpito a Civitanova, nell'Anconetano e nel Pesarese

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Banda di ladri provenienti dalla Bulgaria finisce in manette. Nove persone arrestate dei carabinieri, sarebbero gli autori di quaranta furti nei capannoni compiuti in 17 province, tra cui quella di Macerata, da settembre 2018 ad oggi. Avevano colpito alcuni mesi fa a Civitanova: nel mirino erano finite due aziende, oltre centomila euro il valore della merce trafugata. Il bottino dei vari colpi, composto da attrezzature industriali, rame e gasolio ammonterebbe a circa 2 milioni di euro. L’operazione dei carabinieri di Siena nasce dal furto in un’azienda a Rapolano Terme. Pedinamenti, intercettazioni ambientali e telefoniche e appostamenti hanno portato ad individuare i nove e, in collaborazione con la polizia bulgara e Eurojust, l’unità di cooperazione giudiziaria dell’Unione Europea, sono scattati gli arresti per associazione a delinquere, furti e ricettazione. I colpi messi a segno, nelle Marche, sono anche nell’Anconetano e nel Pesarese. Arezzo, Ravenna, Verona, Brescia, Milano, Lecco, Rovigo, Padova, Piacenza, Firenze, Parma, Asti e Teramo le altre zone in cui i malviventi sono andati a segno. Cinque le misure cautelari eseguite in Italia e quattro in Bulgaria, dove è stata ritrovata in un magazzino la maggior parte della refurtiva. Indagate a vario titolo altre dieci persone, italiani e bulgari ritenuti complici della banda. A maggio, cessato il lockdown, sono tornati in azione. Sbarcati al porto di Bari, con le auto per i sopralluoghi e i camion nei quali caricare la refurtiva, erano arrivati ad Ancona e nel Maceratese, alla ricerca di nuovi obiettivi. Quando i carabinieri, che li stavano seguendo, hanno notato che si stavano apprestando a tentare il furto in una delle ditte di Civitanova già colpite in passato, hanno messo in campo una serie di controlli che li hanno costretti a spostarsi a nord, dove è poi scattata l’operazione che li ha condotti in carcere.



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