«No alla discarica provinciale
nei comuni del cratere sismico»

L'APPELLO - L'associazione Itidealia chiede ai comuni colpiti dal terremoto di opporsi alla scelta in loco di un nuovo sito per il deposito dei rifiuti

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Imminente chiusura della discarica di Cingoli, l’associazione culturale Itidealia chiede ai territori del cratere sismico di opporsi alla scelta di un nuovo sito. Nell’ottobre 2019 il gruppo Itidealia ha iniziato a occuparsi della questione, inoltrando a tutti i comuni colpiti dal terremoto la richiesta di inserimento all’ordine del giorno del Consigli la mozione “Sulla contrarietà all’installazione di una discarica rifiuti all’interno del cratere sismico”.
La mozione ha la finalità di impegnare il sindaco e la Giunta di ogni comune coinvolto a dichiarare e sostenere, pubblicamente e in tutte le sedi istituzionali a vari livelli, la propria contrarietà alla locazione di una discarica di smaltimento rifiuti nelle zone già alle prese con i problemi legati al sisma del 2016. «Ad oggi abbiamo accertato che i comuni di Esanatoglia, Belforte del Chienti, Gagliole, Mogliano, Penna San Giovanni e Pieve Torina, hanno risposto al nostro appello approvando la mozione, divenuta delibera – si legge nella nota stampa diffusa da Itidealia -. Ai comuni che non hanno ancora discusso la mozione, ma stanno ancora valutando se sia il caso di farlo, chiediamo di accelerare i tempi sperando che vogliano accogliere la nostra preoccupazione. Ai gruppi consiliari che hanno rifiutato di portare in consiglio comunale la nostra richiesta chiediamo accoratamente di tornare sui loro passi, per il bene di questi meravigliosi luoghi e a beneficio di una politica nel segno della solidarietà fra comuni. In alcuni comuni si è deciso di discutere l’argomento giungendo ad una deliberazione che nei contenuti, anche se Itidealia è stata citata, risulta essere ben diversa. Rispettiamo la decisione di emendare la mozione o arrivare ad una delibera con contenuti diversi dalla nostra, ma non possiamo accettare che si dica di avere accolto le nostre istanze dopo averle completamente “snaturate”».

«Sappiamo che i comuni non hanno competenze specifiche nell’individuazione del sito per la discarica – continua la nota dell’associazione -, ma i loro sindaci e rappresentanti possono impegnarsi istituzionalmente a portare posizioni univoche negli enti e negli organismi politici e tecnici ove si esercitino tali competenze. E’ chiaro il nostro intento di unire tutti i comuni del cratere, in un’azione nel segno del patto solidale che pone le effettive condizioni per manifestare come, tutti insieme, sia possibile lottare per la salvaguardia di un territorio nella sua interezza, evitando posizioni campanilistiche che producano la classica lotta fra poveri a beneficio degli interessi di pochi piuttosto che della collettività. Questa nostra azione trova motivazione esclusivamente in riferimento a questo particolare “periodo storico” post terremoto, che ha gravato maggiormente in un contesto territoriale anziché in un altro. Come già espresso in diverse occasioni, la nostra iniziativa non tende a creare diseguaglianze fra Comuni all’interno del cratere e quelli all’esterno, perché è nostro interesse tutelare tutte le identità territoriali e valorizzare l’intero tessuto economico e sociale di ogni zona geografica».

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