«Popsophia non era una priorità,
disponibili a riaccoglierla nel 2021»

CIVITANOVA - Il sindaco Ciarapica risponde a Evio Hermas Ercoli: «Dispiaciuto per le sue parole, mi pare ingeneroso non considerare che nel mezzo c'è stata una pandemia». Dall'opposizione attacchi all'assessore Gabellieri: «Hanno affossato il Futura Festival per ragioni politiche e ora Popsophia per incapacità amministrative». Il consigliere regionale Francesco Micucci: «Una separazione dettata da improvvisazione e scarsa capacità di programmazione, come per tutti gli eventi»

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Il sindaco Fabrizio Ciarapica con la direttrice artistica Lucrezia Ercoli e l’assessore Maika Gabellieri durante una serata di Popsophia

di Laura Boccanera

«Nessuno più di me voleva Popsophia e tiene a questa manifestazione, essere accusati di non saper fare programmazione mi stupisce». Il sindaco Fabrizio Ciarapica oggi è l’amante abbandonato dopo le parole di fuoco che ieri Hermas Ercoli, ideatore della manifestazione filosofica, ha rivolto attraverso Cronache Maceratesi all’amministrazione per motivare la scelta di lasciare Civitanova e fare di Pesaro la città della pop filosofia.

Factory-Popsophia-2019-4-325x217Il primo cittadino spiega che non si è trattato di una rottura tra le parti, anzi: «ho sempre difeso Popsophia e sono rimasto molto dispiaciuto dalle parole di Ercoli pur continuando a stimarlo moltissimo. Io sono stato il sindaco che lo ha riaccolto dopo che Corvatta lo aveva mandato via e mi pare ingeneroso non considerare che nel mezzo c’è stata una pandemia. Un evento come Popsophia va programmato da marzo in avanti e proprio in quel momento eravamo alle prese con i problemi economici del Covid, con il Covid hospital e tutti chiedevano a gran voce di usare le risorse per la cultura per famiglie e imprese. Sarebbe stato irresponsabile fare diversamente e accantonare somme per eventi che non sapevamo neanche se sarebbe stato possibile fare per i protocolli Covid».

E poi Ciarapica lascia aperta la porta: «non so come abbia fatto Pesaro a programmare e organizzare in così poco tempo, ma io resto disponibile per riportare Popsophia nel 2021. Capisco anche le difficoltà di Ercoli, ma quei mesi proprio non erano i momenti adatti per parlare di grossi eventi quando non sapevamo ancora come saremmo usciti dalla pandemia e cosa sarebbe stato permesso fare e cosa no. Per dire era in ballo anche la stagione turistica e sembrava non potessero aprire neanche gli chalet ad esempio. Solo dalla prossima settimana faremo una ricognizione delle risorse per capire quali eventi potremmo fare. Sicuramente ci sarà qualcosa di Civitanova Danza, per il resto vedremo».

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Francesco Micucci, capogruppo del Pd in Regione

Ma tutta l’opposizione legge invece la vicenda come una critica fortissima a Ciarapica e sopratutto all’assessore alla cultura Maika Gabellieri e enfatizza in maniera sardonica la vicenda: «Già finita la luna di miele tra Ciarapica e Popsophia – commenta il consigliere regionale Francesco Micucci – dopo aver sbeffeggiato in passato l’amministrazione Corvatta per aver perso il festival nel 2013, ora il duo Ciarapica-Gabellieri si ritrova ad essere esso stesso causa della separazione. Una separazione dettata da improvvisazione e scarsa capacità di programmazione come ha rimarcato Hermas Ercoli. Una sentenza quella dell’ideatore che mette a nudo tutta l’incapacità di questa giunta, che ha sfruttato il marchio di Popsophia in questi anni per fare passerella, non certo per la “crescita culturale” della città. Che ne sarà ora degli eventi culturali a Civitanova? La dipartita di Popsophia nel 2013 diede il via ad un altro progetto, tutto civitanovese ma di caratura nazionale, Futura Festival, gemellato con il festival della scienza di Foligno. Gemellaggio che oggi avrebbe potuto assumere un valore ancora più significativo in termini di rapporti umani e commerciali con l’Umbria. Un progetto cestinato “a priori” da Ciarapica, senza alcuna motivazione, se non l’odio viscerale verso la precedente amministrazione. Ora invece la Gabellieri si ritrova a mani vuote, a stagione estiva oramai avviata, avendo tra l’altro tolto ogni risorsa ai Teatri di Civitanova, senza alcun progetto ed alcuna programmazione all’orizzonte».

Ma anche altri esponenti dell’opposizione commentano negativamente l’addio bis di Popsophia: «In un consiglio comunale criticavo la mancanza di programmazione e il fatto che la cultura fosse stata completamente abbandonata con la scusa del coronavirus – aggiunge Stefano Mei del Movimento 5 stelle – impegnandosi si poteva fare tanto, invece si è scelto di non fare nulla ed ecco i risultati». «Civitanova regredisce – aggiunge Stefano Ghio – oggi riescono a rovinare anche quello a cui tengono. Quale ulteriore prova può servire per dimostrare l’incapacità amministrativa di questo sindaco e di questa giunta? Hanno affossato Futura Festival per ragioni politiche poi hanno affossato Popsophia per incapacità amministrative».

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