di Monia Orazi
«Non permetteremo mai che a Camerino, dopo il terremoto con una ricostruzione che va molto a rilento, arrivi anche la discarica. Stiamo lavorando per valorizzare il territorio, non si possono rendere vani gli sforzi che stiamo facendo». Così il sindaco di Camerino Sandro Sborgia boccia la possibilità che circola da settimane, che nel territorio comunale sia insediata una discarica. Oltre dieci giorni fa si è svolta una riunione del comitato dei sindaci in Provincia, per analizzare le località dove dovrebbe sorgere la nuova discarica. A causa dell’emergenza Coronavirus, non si effettua più la raccolta differenziata tra materiali, a tutela degli operatori Cosmari e la discarica di Fosso Mabiglia a Cingoli, si sta riempiendo più velocemente del previsto, a fine anno esaurirà la sua capacità di accogliere i rifiuti della provincia di Macerata. Le località idonee sono state scelte tre anni fa dalla Provincia, in base ad uno studio che tiene conto della vicinanza dell’impianto al Cosmari, delle caratteristiche geomorfologiche e del fatto che non vi siano zone vincolate dal punto di vista ambientale.
Oltre a Camerino i comuni con aree idonee sono San Severino, Matelica, Mogliano, Petriolo, Apiro, Gagliole, Cingoli, Appignano, Montecassiano, Montefano, Recanati, Montelupone, Morrovalle, Civitanova Alta, Monte San Giusto, Corridonia, Loro Piceno, Penna San Giovanni, Monte San Martino, Treia, Pollenza, Colmurano, Tolentino, Sant’Angelo in Pontano, Ripe San Ginesio. Dopo il terremoto del 1997 si cercò di installare una discarica nel territorio di Camerino, in zona Le Calvie, ma si formò un agguerrito comitato. In anni recenti, prima della scelta di Fosso Mabiglia a Cingoli si parlò di Rocchetta di San Severino, come sito di localizzazione della nuova discarica.
«Camerino non accetterà la collocazione di una discarica nel proprio territorio già fortemente provato dal terremoto – prosegue Sborgia – alle prese con le problematiche di una ricostruzione che ancora stenta a partire a ritmi sostenuti. La nostra zona è alle prese con un forte spopolamento accentuato dalle conseguenze economiche del terremoto. Siamo con l’ospedale un punto di riferimento sanitario per una vasta zona. Ci siamo già attivati con l’università di Camerino, per comprendere le implicazioni dello studio presentato dalla Provincia. Pensare di installare una discarica in questo territorio, vuol dire che si pensa solo a sfruttarlo, senza alcuna considerazione per chi ci vive». Aggiunge il sindaco di Camerino: «In una riunione di giunta formalizzeremo una delibera contraria a qualsiasi ipotesi di installare una discarica nel territorio comunale. Stiamo lavorando a progetti di promozione turistica e di valorizzazione dei cammini, è impensabile in un territorio devastato dal sisma, per cui sono fondamentali le risorse naturali a finalità turistica, ospitare una discarica. Il nostro inoltre è un territorio ad elevato rischio sismico. Non vogliamo diventare la pattumiera della provincia». A lanciare l’allarme anche l’ingegnere camerte Roberto Di Girolamo, tra i promotori nel 1998 del comitato contro la discarica a Camerino: «A volte bisogna chiedersi perché quando un territorio e la sua popolazione è impegnata a cercare di sopravvivere, i soliti benpensanti vogliono infierire assestandogli il colpo di grazia. Dopo il terremoto del 1997 ecco spuntare un bellissimo documento dove si individuavano le zone dove collocare le discariche. Soltanto un sollevamento popolare riuscì a stoppare tale possibile scempio ambientale. Oggi 2020, dopo il tragico sisma del 2016 che è molto più importante e disastroso di quello del 1997, dopo l’emergenza Covid 19 che ha bloccato la nostra economia nazionale e nel nostro territorio ha bastonato in maniera sostanziale chi aveva avuto la forza di rialzarsi, in questa economia che arranca per sopravvivere, arriva il nuovo piano per le discariche, dove il territorio camerte è fra i più gettonati. Pensano che un territorio impegnato a non affogare non guarderà questo problema e per farlo morire definitivamente gli vuole mettere al collo una bella discarica». Nei comuni già sede di discarica, secondo uno studio Arpam del 2014, si sono verificati eccessi di mortalità per alcuni tipi di tumore.
In giallo le zone dove potrebbero essere realizzate delle discariche
Discarica??? Mabbè...ci manca questo per un rilancio di un paese ricco di storia, arte, natura e..terremoto!!!
Giusto.....ci manca solo la discarica....
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NIMBY… e basta!
Ma comee, c’è il porta a porta e il riciclo ?? Ottimo, un territorio montano, che disseta mezza provincia, vorrebbero realizzarci una bella ed “ecologica” discarica (sigh). Ma lo sanno questi “pensatori tecnici” che l’acqua va in discesa, e non in salitaa ??? Poi, come sempre, escono fuori problemi, ma che volete che glienefreghii !!! Acqua “tumorale” per tutti, ma speriamo che i primi ad usarla, siano i responsabili della genialata.