Civitanovese, il duro sfogo di De Filippis:
«Esonerato perché ero scomodo
Profili voleva dirigere gli allenamenti»

L'EX TECNICO si scaglia contro il patron: «Negli ultimi giorni l'ho dovuto allontanare poiché aveva addirittura preso il fischietto, consigliandomi anche le esercitazioni e come punire gli attaccanti che sbagliavano i gol in allenamento». Il mister racconta alcuni episodi avvenuti durante la sua avventura in rossoblu: «Ho dovuto discutere platealmente in panchina per effettuare una sostituzione, mi è stato vietato di portare i calciatori non convocati all'interno dello spogliatoio nel pre partita». Poi conclude: «Finché ci saranno certi dirigenti, questa società non potrà mai tornare ai livelli che merita»

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Davide De Filippis

 

 

Non c’è davvero pace in casa Civitanovese. Esonerato dal patron Mauro Profili (al suo posto Massimo Ciocci, che avrà Giovanni Ciarlantini come vice), l’ex mister Davide De Filippis si sfoga tramite i social contro il numero uno rossoblu: «Sono costretto ad intervenire per difendere la mia dignità e il mio lavoro fin qui svolto». Il tecnico spiega: «Abbiamo constatato che ci troviamo di fronte ad una società, al cui interno equilibrio e chiarezza sono completamente assenti. Infatti, nonostante avesse smentito voci di un cambio di guida tecnica con un comunicato preciso dopo pochi giorni e tra l’altro durante uno dei momenti più delicati per il mondo intero, ha provveduto a fare il contrario determinando l’esonero. Una comunicazione mai arrivata al sottoscritto, affidata esclusivamente agli organi di stampa. Sono mancate anche le parole della società e nessuno ha avuto il coraggio di comunicarmi la decisione. Mi dispiace essere stato esonerato non per questioni tecniche, ma per più cause sopravvenute».

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Stefano Cardinali, ex presidente del Trodica

Il mister prende il via e racconta i vari fatti che a suo avviso hanno portato a questa scelta. «Il tutto è iniziato da una ripicca da parte di un dirigente o simil tale (non è tesserato) che si chiama Stefano Cardinali (in passato presidente del Trodica, ndr). A conferma di ciò che scrivo, infatti, ha portato in mia sostituzione un tecnico già da lui conosciuto nel corso di una esperienza in altra società, in coppia con Giovanni Ciarlantini (allontanato circa un mese fa dal settore giovanile della Civitanovese). Come da più parti si legge, non vi è certezza sulla ripresa dei campionati. Ciononostante i signori che rappresentano il calcio a Civitanova hanno determinato questa decisione. Non è bastato nemmeno il Coronavirus e le misure adottate dal Governo per far riflettere Profili & Co – prosegue il tecnico nato a Terracina -. Conoscendo la situazione di chiara difficoltà economica, non hanno perso tempo ad ingaggiare un tecnico desideroso di crearsi un’opportunità, supportato dal secondo (Giovanni Ciarlantini, ndr) che è noto per essere una figura strategica, grande organizzatore utile non solo in campo. A Civitanova i tifosi sono attenti e competenti ed infatti in tanti mi hanno manifestato solidarietà ritenendo che potrebbero esserci questioni economiche e di sponsorizzazioni dietro questo esonero, mi fermo qui».

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Mauro Profili, patron della Civitanovese

Accennato a questioni economiche, mister De Filippis approfondisce invece ciò che lo ha veramente infastidito, citando episodi particolari. «Come ben sapete non sono stati i risultati il problema, ma sono stato esonerato perché ero scomodo. Non accettavo le imposizioni della società su calciatori da impiegare, metodologie da applicare e programma tecnico di allenamenti da seguire. Consapevole che a pagare gli errori sarei stato io, ho sempre deciso con la mia testa e non ho mai ascoltato quello che urlavano i signori Cardinali e Profili, assolutamente ed oggettivamente incompetenti – continua l’ex tecnico della Civitanovese -. Ricordate tutti durante la partita contro il Monturano Campiglione: ho dovuto discutere platealmente in panchina per effettuare la sostituzione Renzi/ Falkestein (con quest’ultimo che aveva 40 di febbre). Cosi come tutti ricordate il classico teatrino della domenica. Le urla dalla tribuna di Mauro Profili che a squarciagola dava ai calciatori le posizioni tattiche e cambi di ruolo. Offendeva ripetutamente i suoi tesserati, gli avversari e chiunque gli capitasse intorno. Le minacce e le ingiurie a tutti gli arbitri ogni domenica, collezionando espulsioni ed antipatie a volte decisive per la valutazione degli episodi a favore e contro da parte della terna arbitrale».

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Il patron Mauro Profili con mister De Filippis

De Filippis è un fiume in piena e inveisce contro Profili, svelando altri dettagli che screditano il patron. «Un particolare però non lo sapete. Un lunedì ero a casa mia, nel Lazio. Il presidente ha convocato un allenamento che ovviamente ha diretto lui in persona e mi sono ritrovato un calciatore infortunato (Negreti, stop 20 giorni), di conseguenza un reparto in piena emergenza. Mi è stato vietato di portare i calciatori non convocati all’interno dello spogliatoio nel pre partita. In realtà il provvedimento aveva un solo obiettivo: deconfigurare un leader. Alessio Recchi è un civitanovese doc, un punto di riferimento dello spogliatoio, un ragazzo carismatico che caricava tutti gli altri. Questo al presidente dava fastidio, forse gli rubava la scena – attacca l’allenatore -. Il presidente, ribadisco, non ha competenze calcistiche. Ultimamente aveva superato ogni limite: veniva durante gli allenamenti e voleva dirigere le sedute. Negli ultimi giorni l’ho dovuto allontanare poiché aveva addirittura preso il fischietto, consigliandomi anche le esercitazioni e come punire gli attaccanti che sbagliavano i gol in allenamento (50 flessioni). Nel calcio pulito non ci possono essere queste cose. Il presidente Profili ha grande bisogno di sentirsi importante, ha voglia di apparire, gli piace camminare petto in fuori in modo baldanzoso, dice di aver giocato a pallone, ma il calcio è un altra cosa. Lui di calcio non capisce nulla e pensa invece il contrario».

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Uno striscione dei tifosi della Civitanovese

De Filippis poi allarga il campo d’accusa. «Civitanova è una città economicamente importante, bella e vivace, con una storia calcistica alle spalle. Il sistema Profili-Cardinali non è condiviso, a tal proposito troviamo conferma nello stadio vuoto e la mancanza di sostegno da parte dei tanti ed importanti imprenditori locali. Qualcuno – che purtroppo oggi non è più tra noi – ad inizio stagione saggiamente mi disse che avrei preso una patata bollente: “dove vai con Profili?” – mi disse -. Ed io, sbagliando, per la grande passione che ho per questo sport pensavo di poterla raffreddare. Sarei dovuto andare via prima, non ce la facevo più, provavo a resistere solo per la mia grande passione, l’amore per la squadra e per la gente».

de-filippis-civitanovese-atletico-azzurra-colli-2-325x217Il mister di Monte San Biagio svela il peso che è era costretto a tenere dentro, mentre ora, vuotando il sacco, si sente alleggerito. «Una cosa purtroppo è certa: finché ci saranno certi dirigenti, questa società non potrà mai tornare ai livelli che merita. Oggi mi sento finalmente libero, lontano dalle continue prevaricazioni. Ero proprio stanco di dover supplicare per avere quanto stabilito nell’accordo. Non mi riferisco solo ai rimborsi ma anche ad altri fattori altrettanto importanti, che al momento non voglio illustrare – dichiara De Filippis -. Sono certo che questa esperienza mi ha forgiato ulteriormente. Come ho sempre fatto da calciatore, da allenatore e da uomo, per me i valori prima di tutto. Sarò sempre legato a questi colori e a tutte le splendide persone che ho conosciuto a Civitanova. Mi dispiace che la gente per bene in questa società non ci può essere, ecco i motivi: non esiste un’organizzazione, non esistono ruoli, non esiste il rispetto, non esiste la coerenza e non esiste la serietà. Chi oggi partecipa al progetto Civitanovese lo fa solo per la gloria personale, nel regno della confusione, in un clima triste e negativo e senza valori etico/sportivi».

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I tifosi della Civitanovese

Il messaggio su Facebook lascia poi spazio ad pensiero verso ogni figura dirigenziale con cui De Filippis ha collaborato e lavorato in questi quasi due anni di Civitanovese. «Il direttore generale Gianluca Di Giacomi, pur consapevole di non svolgere nessuna funzione e criticare continuamente e aspramente l’operato di Profili, in tutti i luoghi e con tutte le persone, alla fine, per non entrare in contrasto, non prende mai una posizione, nonostante sia prevaricato senza alcuna considerazione. Il team manager Valerio Cerolini, uomo educato e appassionato, resiste ad ogni tempesta. È presente da anni. Anche se minaccia le dimissioni ogni settimana, resta sempre lì. Non condivide nulla della gestione Profili, è un volontario (senza compensi). Cerca in ogni modo indiretto di evidenziare le carenze della società, ma alla fine esegue ciò che il padrone stabilisce. Prevaricato anche lui e cacciato dalla panchina in occasione del derby a Macerata, dopo tre giorni è tornato con l’atteggiamento di sempre.

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Un battibecco fra mister e tifosi, lo scorso anno

Stefano Cardinali è persona ambigua, che vuole dettare i suoi schemi calcistici ed imperare. Quando ci sono problemi si dissocia all’istante dicendo che lui non c’entra e il presidente si chiama Profili. Francesco Livi non è tesserato, per sua scelta ovviamente. E già è tutto dire. Anche lui non condivide la gestione Profili, criticandolo in ogni dove e cercando di mediare per arrivare a fine campionato. Roberto Ripari è il tutto fare di Mauro Profili, dal ruolo di fotografo si trasforma in preparatore atletico, poi in addetto stampa, all’improvviso diventa anche massaggiatore. Nelle ultime ore è impiegato da Profili come operatore telefonico specializzato nelle “chiamate vivavoce” per agevolare il presidente all’attuazione dei suoi scopi».

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De Filippis insieme a Di Giacomi e alcuni giocatori, nella passata stagione

La parte conclusiva è rivolta ai suoi calciatori e affetti che ha conosciuto a Civitanova. «Lascio una squadra determinata, forte e coesa. Voglio ringraziare il capitano Emiliano Mercanti per la passione e l’attaccamento che ha trasmesso a tutti noi, voglio ringraziare ogni giocatore per la disponibilità e l’impegno perché grazie a questa difficile avventura mi ritengo un allenatore migliore di prima e sono ancora più convinto della qualità del mio lavoro. Porto nel cuore, e so io perché, tutti i ragazzi stranieri che sono lontani dalle loro famiglie in questo difficile momento. Spero di aver lasciato loro qualcosa di importante e che si troveranno nel tempo. Il mio augurio è che i giovani a cui ho dato fiducia (Smerilli, Renzi, Lorenzetti, Catinari, i fratelli Salvati) un giorno giochino in categorie superiori – De Filippis ne ha per tutti -. Voglio ringraziare Sandro Piampiani, onesto lavoratore, persona schietta e diretta, senza peli sulla lingua e leale come pochi, Luca e Andrea Diamanti e tutto lo staff del settore giovanile. Un ringraziamento lo voglio estendere a tutti i calciatori della passata stagione, e ad alcuni elementi davvero unici: Matteo Dari, ragazzo unico per serietà, professionalità ed onestà, e Luigi Vagnoni, professionista unico, silurato senza una ragione.

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Stefano Paolini e Davide De Filippis

Un abbraccio caloroso a tutti coloro che mi hanno fatto sentire uno di loro. Al mio amico Stefano Paolini e la moglie Barbara. Agli sportivi tutti: Piccolotti, Testatonda, Conti e Manuela, impeccabile per la cura della pagina facebook “Civitanovesi Rossoblu”. Mi scusi chi dimentico. Un saluto particolare a tutti i tesserati del “Club Rossoblù Umberto Traini”, agli ultrà ed in particolare a Matteo Marini e a tutti i suoi amici. Ringrazio tutti i giornalisti, soprattutto per avermi supportato e sopportato in questi ultimi giorni».
Il pensiero di De Filippis va anche alle due figure chiamate a sostituirlo: «Auguri al mister Ciarlantini ed al collega Ciocci le migliori fortune. Ho scritto la verità, solo ed esclusivamente descritto la realtà e se i destinatari vorranno adire alle vie legali sarò pronto a difendermi sicuro della vittoria. Concludo, sperando che sia un arrivederci. Forza Citanò!!»



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